Così Maddalena Morgante.
A spaventarla particolarmente quest’anno, tanto da spingerla a sollevare il caso in Aula, è la partecipazione di Rosa Chemical che, nel suo brano “Made in Italy” parla di sesso libero, vissuto senza tabù né etichette.
“La rivoluzione fluida era iniziata da tempo al teatro Ariston. Ma trasformare un appuntamento che ogni anno tiene incollato allo schermo famiglie e bambini, emblema della tv tradizionale convenzionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre, è del tutto inopportuno”, ha detto Morgante.
“Il Festival rischia di diventare l’ennesimo spot del gender e della sessualità fluida, temi sensibilissimi e che da sempre Fratelli d’Italia contrasta. È inaccettabile che tutto questo possa avvenire non solo nella tv di Stato, che troppo spesso dimentica il suo ruolo di pubblico servizio, e non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto davanti ai tantissimi bambini che guarderanno la televisione per una serata in famiglia”, ha concluso.
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