Pubblicato il 25 Giugno 2024
Era una normale giornata come le altre, quando la tranquilla routine di un’ottantenne di Santa Venerina è stata improvvisamente interrotta da una telefonata ricevuta sul telefono fisso. All’altro capo della linea, una donna che si spacciava per un Maresciallo dei Carabinieri la informava che suo figlio era stato arrestato per aver causato un grave incidente stradale e che per liberarlo era necessario pagare una cauzione di 5.000 euro.
L’ottantenne sconvolta dalla notizia, spiegava di non avere in casa una somma simile in contanti. La truffatrice, tuttavia, le ha proposto subito un’alternativa, dicendole di non preoccuparsi perché anche degli oggetti in oro o di valore sarebbero andati bene al posto del denaro. La truffatrice facendo leva sull’istinto materno, che rimane forte anche con l’età avanzata, riusciva a convincere la signora a preparare un sacchetto pieno di gioielli, ricordi di una vita intera, e a consegnarlo a una complice che sarebbe andata a casa sua nel giro di pochi minuti.
Nel frattempo, per evitare di essere interrotte, le due truffatrici hanno contattato anche il marito della vittima, avendo ottenuto il suo numero durante la chiamata con la moglie. Gli hanno detto di andare presso una caserma di Catania, in modo da allontanarlo dal paese e tenerlo impegnato.
La donna 80enne però dopo aver consegnato i gioielli alle truffatrici ha chiamato la Centrale Operativa di Giarre raccontando ciò che le era accaduto e a quel punto ha scoperto il raggiro ai suoi danni. Gli operatori, dopo averla tranquillizzata, hanno subito inviato a casa sua una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Santa Venerina.
Gli agenti hanno scoperto la targa dell’auto utilizzata dalla complice dopo aver visto le riprese dei sistemi di videosorveglianza della zona. L’auto era stata noleggiata nel quartiere Picanello di Catania. Attraverso un rapido scambio di informazioni con i colleghi della Sezione Operativa della Compagnia di Piazza Dante, i Carabinieri sono riusciti a rintracciare il veicolo e a fermare le due donne a bordo, due catanesi di 30 e 43 anni con precedenti penali. All’interno dell’auto gli agenti hanno trovato, nascosti sotto un sedile, due orologi e due collane a cui la vittima era molto affezionata.
Le due donne sono state denunciate e, nei loro confronti, il Comando Compagnia Carabinieri di Giarre ha richiesto l’emissione del “foglio di via obbligatorio” dal Comune di Santa Venerina.