Sant’Agata, la petizione dei devoti: “Per tanti non facciamo parte della Festa”

La Festa in onore di Sant’Agata, della Patrona di Catania, ancora una volta spenta dalle restrizioni imposte dalla pandemia. Carmelo D’Amore e Fabrizio Lanzafame, spiegano il perché della petizione che hanno promosso insieme con altri rappresentanti del mondo delle Candelore.

Quelle che, insieme con il busto reliquiario, non potranno andare in processione, non potranno essere esposte, così come deciso nel programma delle celebrazioni che entreranno nel vivo la prossima settimana e che sarà possibile seguire soltanto attraverso le dirette streaming su Facebook perché, così come è stato spiegato con una nota firmata dall’ormai ex arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina, “Le condizioni in cui ci troviamo non permettono il desiderato svolgimento della festa in onore della nostra amata patrona Sant’Agata. Ancora una volta le difficoltà causate dalla pandemia obbligano a limitarci nelle manifestazioni esterne ed anche per quanto riguarda i momenti liturgici cui siamo devotamente abituati. Per venire incontro al desiderio dei fedeli di venerare Sant’Agata in presenza, si comunica sin d’ora che sarà organizzata una esposizione straordinaria del Busto-Reliquiario e delle Reliquie non appena le condizioni della emergenza epidemiologica lo consentano, anche prima delle celebrazioni di agosto”.

Gli attacchi, anche feroci e offensivi, a Mariella Gennarino, da 3 settimane nuovo presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini, che ieri ha deciso di sospendere l’account personale su Facebook per sottrarsi alle provocazioni subite nei commenti a un post col quale annunciava l’installazione delle luminare in piazza Duomo, dove si trova la Cattedrale, la casa della Patrona. I rapporti, tesissimi, con la Curia. Le responsabilità di parte dei devoti. La sofferenza per quel che, secondo loro, si potrebbe fare e non viene fatto perché si preferisce emarginarli. Ecco cosa sta succedendo.