« Torna indietro

La piantagione di marijuana è stata sequestrata dai carabinieri.

Sardegna: “affittano” due agricoltori e gli affidano più di 3200 piante di marijuana, arrestati

Pubblicato il 10 Novembre 2023

  • A finire in manette due uomini, uno di Bono, l’altro di Orune che avevano individuato un terreno dove far coltivare la marijuana.

Loro non erano in grado di coltivare la marijuana e allora hanno ben pensato di ingaggiare due agricoltori, esperti, per affidargli ben 3292 piante di marijuana in un vasto terreno nelle campagne di Arborea. I carabinieri però – dopo brevissime indagini – hanno scoperto la coltivazione e la scorsa mattina hanno arrestato un 37enne di Orune e un 27enne di Bono, volti conosciuti dalle forze dell’ordine. Sarebbero proprio loro ad aver individuato un terreno per coltivare la droga e la famiglia che si sarebbe occupata della piantagione. I due infatti – per non sporcarsi le mani – avrebbero fornito soltanto i semi. I contadini di Arborea invece avrebbero organizzato una vera e propria coltivazione illegale. Con tanto di filari, nascosti tra gli eucaliptus, dove venivano legate le piante per crescere meglio. Oltre che ad un sofisticatissimo impianto di irrigazione a goccia e una grande quantità di fertilizzante che – secondo gli inquirenti – aiutava le piante a crescere molto velocemente- La marijuana sequestrata dai carabinieri – una volta venduta nel mercato illegale della droga – avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro. I due sono stati arrestati per il “reato di coltivazione e traffico di droga – si legge nelle carte – con l’aggravante dell’ingente quantitativo di droga trovato nella piantagione di Arborea.

Una vasta operazione antidroga

L’operazione andata in scena negli scorsi giorni è stata possibile grazie alle indagini effettuate dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari. In collaborazione con i colleghi di Oristano, Nuoro, Orune, Bono e gli specialisti dello Squadrone eliportato “Cacciatori di Sardegna”. Secondo le indagini il ruolo delle due persone arrestate è stato fondamentale per la messa in opera della piantagione. Il 37enne e il 27enne avrebbero infatti fornito agli agricoltori di Arborea tutto il materiale per la coltivazione e soprattutto i semi. In cambio i contadini avrebbero ricevuto una percentuale sulla futura vendita delle piante di marjuana. Secondo i militari, però, nel progetto messo in piedi dai due arrestati sarebbero coinvolte anche altre persone. Anche perché la modalità di coltivazione è opera di veri e propri professionisti. Senza nulla togliere ai due agricoltori coinvolti che – tra l’altro – ad agosto erano stati già arrestati per lo stesso motivo.

I sospetti

Oltra ai filari messi in piedi per legare le piante, oltre al sofisticato impianto di irrigazione, la piantagione veniva integrata con un ampio uso di fertilizzanti. Questo farebbe pensare che nella messa in opera della coltivazione ci possa essere anche un agronomo o comunque una persona con importanti conoscenze agronomiche. Per questo le indagini sono ancora in corso. Nel frattempo, comunque, i carabinieri hanno perquisito le abitazioni delle due persone arrestate. E hanno recuperato, a casa dell’orunese, ben 26 mila euro in contanti, tutti in banconote di vario taglio e confezionati in quattro pacchi di cellophane. Oltre che dieci confezioni di semi di marijuana di ottima qualità. Nella casa del 27enne di Bono, invece, sono stati recuperati 8900 euro in contanti e dieci confezioni di semi di marijuana.