Dal 16 ottobre si erano perse le sue tracce e lo scorso pomeriggio l’hanno trovato morto. Giancarlo Acca, 59 anni, originario di Alghero, ex maresciallo dell’Aeronautica Militare, era sparito nel nulla da Fertilia, a bordo della sua vecchia auto tedesca, un Audi A4. Inutili, purtroppo, tutti gli appelli effettuati anche in tv dalla famiglia. In particolare quelli messi nero su bianco dal figlio Samuele, soprattutto sui principali social network. L’auto del militare, completamente distrutta, è stata ritrovata martedì pomeriggio in mezzo ai cespugli, a sei chilometri da Alghero. Proprio a pochi passi dalla rampa che affianca la strada a quattro corsie che collega la riviera del corallo con Sassari. All’interno della vettura c’era il corpo senza vita di Giannardo Acca. Probabilmente morto il giorno della sua scomparsa. Questa l’ipotesi degli investigatori della polizia stradale, per primi intervenuti sul luogo della tragedia. Gli agenti pensano che l’auto sia rimasta nascosta tra le frasche per ben 23 giorni, prima che venisse ritrovata.
Una tragica fatalità
Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli agenti della polizia stradale di Sassari, l’Audi A4 guidata da Giannardo Acca – probabilmente a causa della forte velocità – avrebbe letteralmente preso il volo mentre affrontava il tratto di strada che poi porta allo svincolo per Cagliari. L’uomo – considerando i segni trovati sull’asfalto – avrebbe tentato di correggere la traiettoria per rimanere sulla strada. Purtroppo però il tentativo di sterzare gli sarebbe stato fatale. L’auto tedesca infatti si sarebbe girata su sé stessa, per poi compiere un volo con la parte posteriore e poi finire in mezzo alla macchia mediterranea, proprio al lato della strada. Ed è proprio in mezzo ai cespugli che è stata notata da un automobilista che ha immediatamente lanciato l’allarme. Immediato l’intervento degli agenti della polizia stradale e dei vigili del fuoco che – non senza fatica – sono riusciti a creare un varco in mezzo alla macchia mediterranea. Poi la tragica scoperta.
La scoperta
All’interno dell’auto, seduto al posto di guida, c’era il 59enne. Indossava gli stessi abiti che portava quando era scomparso, lo scorso 16 ottobre. Giorno in cui i familiari avevano fatto partire immediatamente le ricerche. Sul luogo della tragedia sono arrivati anche alcuni familiari. Purtroppo però il riconoscimento ufficiale dell’uomo non è stato possibile: il suo corpo era in uno stato di decomposizione particolarmente avanzato. Proprio per questo il sostituto procuratore Lara Senatore, titolare del caso, ha disposto il sequestro della salma e nei prossimi giorni potrebbe essere richiesta una perizia sul Dna.
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