Sardegna, la scuola è chiusa: seggio elettorale nella casa di una pensionata

Nella vasta piana della Nurra, area a trazione agricola nel Comune di Sassari, nasce un nuovo segmento del mercato turistico. Sognando un posto tra le destinazioni preferite dai visitatori che vanno e vengono tra Stintino e Alghero, gli abitanti di Biancareddu, cento anime e un’età media molto alta, sperimentano il turismo elettorale…

A inaugurare il nuovo corso è Maria Ghisu, che tra il silenzio dei campi a perdita d’occhio si gode la pensione dopo aver chiuso il bar e il ristorante che a lungo hanno rappresentato un punto di riferimento per la comunità.

Con tanto tempo libero a disposizione e altrettanto amore per questo piccolo villaggio, la signora Maria fa parte dell’associazione Borgata di Biancareddu. “Per fare comunità”, spiega.

Dall’impegno dell’associazione è nata l’idea di ricorrere alla locazione breve, più frequentemente utilizzata a fini ricettivi, per consentire agli abitanti della borgata di partecipare alle elezioni regionali e a quelle europee, visto che la scuola che abitualmente ospitava gli elettori è chiusa per lavori di ristrutturazione.

Le sorti della Sardegna e dell’Europa, insomma, si decideranno anche nel salotto della signora Maria, che per 100 euro al giorno ha messo a disposizione del Comune di Sassari un appartamento attiguo a quello in cui abita, per permettere alla sua piccola comunità di non rinunciare al diritto al voto.

Gli aventi diritto di Biancareddu, molti dei quali sono piuttosto avanti con l’età, potranno fare la loro scelta nonostante la struttura dell’ex scuola elementare, dove votavano di solito, sia soggetta a un restyling da 170mila euro.

“L’avrei fatto anche gratis, nella taverna di casa, ma per una serie di questioni burocratiche questa casetta è sembrata la più idonea e la locazione breve la via più rapida per assicurare a tutti il diritto al voto”, spiega la donna.

Certo i problemi non mancano, come confermano Marisa Mulas, un’altra attivista dell’associazione, e suo figlio Gabriele Pisano, studente di Medicina.

“Manca tutto, a iniziare dai collegamenti”, dicono. “Ma questo è un posto meraviglioso”, precisano subito.

Tutte questioni che influenzeranno il voto per il quale l’appuntamento è a casa della signora Maria. Che ci scherza su.

“Il caffè e i pasticcini li devono portare loro”, dice mentre gongola in attesa che la vecchia struttura possa tornare a ospitare le attività dell’associazione. “È uno spazio che ci permette di restare uniti, di discutere e di farci sentire”.

Redazione Nazionale

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