Pubblicato il 4 Gennaio 2025
Il Collegio regionale di garanzia contesta le spese della campagna elettorale. La governatrice: ‘Vado avanti, impugnerò nelle sedi opportune’
La governatrice Alessandra Todde, eletta nel febbraio scorso con il campo largo di centrosinistra Pd-5 stelle, rischia la decadenza a meno di un anno dall’insediamento. La prima donna a guidare la Sardegna ha dichiarato di essere serena e fiduciosa nel lavoro della magistratura.
Il Collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’appello ha emesso una dichiarazione di decadenza da consigliera regionale per l’esponente del M5s, che così, perderebbe anche la carica di presidente della Regione.
I motivi
Dopo un lungo esame delle spese sostenute durante la campagna elettorale del Movimento 5 stelle, sarebbero state rilevate delle inadempienze che hanno portato all’emissione di un’ordinanza ingiunzione indirizzata al Consiglio regionale della Sardegna. Alla luce di questo, l’assemblea sarda, presieduta dal segretario del Pd sardo Piero Comandini, dovrà stabilire una data per la decisione sulla decadenza di Alessandra Todde.
Quindi, non è affatto scontato che la governatrice eletta il 26 febbraio 2024 non porterà a termine il suo mandato di cinque anni.
La decisione passa al Consiglio regionale
La decisione passa al Consiglio regionale. I tempi potrebbero essere lunghi. Ciò che è certo che in caso di decadenza, si tornerà alle urne. Nel frattempo Todde resterà alla guida della giunta regionale.
Come prevede la legge, l’atto notificato oggi (4 gennaio) è impugnabile al tribunale ordinario. E governatrice pentastellata ha subito annunciato che lo farà: “La notifica della Corte d’appello – spiega Alessandra Todde all’Ansa – è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura”.
La presidente della Regione, per il momento, resta al suo posto
La presidente della Regione, dunque, per il momento resta al suo posto. E garantisce: “Non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”.