Quella che volge al termine è stata un’estate particolarmente tormentata per i monumenti e le bellezze artistiche italiane. Il Colosseo di Roma è stato sfregiato per ben due volte, da un turista bulgaro residente in Gran Bretagna e da una 17enne svizzera, che hanno ben pensato di fare delle incisioni sul muro del monumento che ha alle spalle secoli di storia.
Deturpata anche la Galleria Umberto II di Milano, stessa sorte toccata al corridoio vasariano dove sono state disegnate delle scritte sulle colonne. Quando si parla di patrimonio culturale non si possono certo dimenticare le meraviglie naturali, anche loro messe a dura prova dal comportamento incivile dei turisti.
A farne le spese sono soprattutto le spiagge, depredate ogni anno da turisti incivili che portano via conchiglie e sabbia che fanno parte dell’ecosistema marino. Le più saccheggiate sono le spiagge della Sardegna, dove dove ogni anno vengono portati via chili di sabbia particolarmente ricercata per il suo caratteristico colore.
Si stima che in Sardegna almeno 4 turisti su 10, prima di tornare a casa, decidono di portarsi un souvenir dall’isola che corrisponde spesso a dei granelli di sabbia colorati.
Nel 2017 è stata introdotta una legge regionale che multa con 500 euro chi porta via dalle spiagge granelli di sabbia colorati, un deterrente che evidentemente non ha scoraggiato i turisti.
Ad Olbia nei giorni scorsi due turisti di Modena sono stati sorpresi con ben 11 barattoli di sabbia, tutti etichettati con i nomi della spiaggia da dove è stata prelevata.
Come spiega Il Messaggero la situazione è molto preoccupante, infatti sono nel 2021 sono stati intercettati ben 72 chili di sabbia, mentre nel 2019 sono 10 le tonnellate di sabbia, conchiglie e rocce sequestrate all’aeroporto di Olbia. Alcuni turisti usano addirittura i doppi fondi delle valigie per nascondere la sabbia e provare a superare i controlli.
Una pagina Facebook, “Sardegna rubata e depredata”, puntualmente pubblica foto e articoli di turisti che portano via un vero patrimonio ambientale, mentre il sindaco di Cabras Andrea Abris ha denunciato una cosa ancora più grave: la vendita della sabbia sarda su eBay.
Il sindaco ha pubblicato un post su Facebook, risalente allo scorso 17 agosto, in cui ha denunciato la vendita del quarzo di Is Arutas al prezzo di 27 euro a pacchetto. A quanto pare la responsabile è una turista tedesca, che ha ben pensato di avviare questo particolare e illegale business sul web.
Tra i tanti turisti incivili che saccheggiano la Sardegna c’è però anche chi “si pente” e fa dietrofront. É il caso di una turista lombarda che ha restituito da poco 10 chili di sabbia rubati a Is Arutas e a Torre dei Corsari, allegando anche un bigliettino di scuse per il suo gesto.
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