Nella sua bancarella, durante la sagra del carciofo spinoso di Villasor andata in scena lo scorso fine settimana, un 35enne commerciante cagliaritano oltre alla frutta, alla verdura e a numerosi prodotti tipici sardi, vendeva anche la marijuana, “presumibilmente” light, circa 200 grammi. Senza però non avere la minima autorizzazione. In più nell’azienda che gestisce nel Medio Campidano, i carabinieri hanno recuperato anche 72 chili di droga prodotta illegalmente. In parole povere non aveva nemmeno il permesso di coltivarla. L’uomo ora è stato denunciato dai militari per “produzione e detenzione di sostanze stupefacenti in violazione delle disposizioni per la coltivazione e la filiera agro-industriale della marijuana legale”, si legge nel verbale messo nero su bianco dai carabinieri. I militari hanno sequestrato l’ingente quantitativo di droga che è in attesa di essere analizzata dagli specialisti. Il sospetto è che non si tratti di marijuana “light”. Anche se per ora è soltanto un’ipotesi in attesa delle verifiche. “Verranno effettuati esami specifici di laboratorio – hanno assicurato gli inquirenti – per verificare la tossicità della sostanza”.
Frutta, verdura e marijuana “light”
Durante questo fine settimana i carabinieri erano impegnati in una serie di controlli tra gli stand della sagra del carciofo di Villasor quando, osservando i prodotti in vendita esposti in una bancarella, hanno notato un grosso barattolo di vetro che conteneva una sostanza che sembrava marijuana. A quel punto i militari hanno chiesto spiegazione al titolare che – candidamente – ha detto che si trattava sì di marijuana, ma “light”, cioè legale. Purtroppo, però, il commerciante non risultava essere un venditore autorizzato di canapa sativa light e, per giustificarsi, avrebbe mostrato ai carabinieri alcune fatture relative all’acquisto di semi di cannabis legali. Cioè con un principio attivo, Thc, sotto la soglia del 0,6%, consentita dai parametri europei.
I controlli
Per questo motivo gli investigatori hanno voluto vederci chiaro e sono andati ad effettuare dei controlli specifici nell’azienda dell’uomo. Dove hanno appurato che l’agricoltore “in erba” era sprovvisto del codice “ATECO”, che permette la produzione e la vendita della marijuana “Light”. Oltre alla numerosa droga ritrovata e semi lavorata, i carabinieri hanno anche sequestrato materiale per la produzione di olio di cannabis e anche un bilancino di precisione. “Il commerciante – assicurano i militari – rischia una condanna per produzione e detenzione di una grossa quantità di droga. Anche perché – concludono gli inquirenti – è vietato vendere le inflorescenze anche della marijuana light. Soprattutto durante una sagra agroalimentare dove è presente tantissima gente, compreso minorenni”
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