Ad Arzachena, in provincia di Sassari, l’orafo 58enne Giovanni Fresi sarebbe stato ucciso a bastonate dal figlio 35enne Michele. Questa è l’ipotesi più probabile fatta dagli inquirenti che stanno indagando sull’omicidio del 58enne proprio sotto la sua abitazione.
Secondo una prima ricostruzione il 35enne si trovava in compagnia di una ragazza in un locale di viale Costa Smeralda, proprio di fianco alla bottega orafa del padre, quando avrebbe iniziato ad infastidire alcuni avventori.
I proprietari del locale lo hanno allontanato e poi hanno chiamato il padre che, come succedeva spesso, è intervenuto per calmare il figlio e riportarlo a casa. I due sono arrivati sotto al portone dell’abitazione del 58enne, dove il figlio avrebbe colpito più volte il padre alla testa con un bastone.
Non sono ben note le ragioni del gesto, ma si ipotizza che il 35ene non abbia gradito i rimproveri del padre, cosa che avrebbe scatenato la sua furia omicida. I carabinieri giunti sul posto hanno avuto grandi difficoltà a immobilizzare l’uomo, in evidente stato di alterazione. Durante la colluttazione è rimasta ferita anche la ragazza che era con lui, ma in modo lieve.
L’omicidio ha sconvolto la città di Arzachena e il sindaco del paese Roberto Ragnedda ha accolto con grande tristezza e sconcerto la notizia: “Sono veramente incredulo di fronte a quanto avvenuto questa notte ad Arzachena. Sono sconvolto, così come lo è l’intera comunità, che si è svegliata con la tragica notizia della violenta morte di un compaesano, un amico. Ora possiamo solo manifestare la nostra vicinanza alla famiglia ed esprimere tutto il nostro cordoglio, proclamando il lutto cittadino nella giornata che le autorità stabiliranno per i funerali, così che tutti gli arzachenesi abbiano la possibilità di stare accanto ai familiari”.
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