Pubblicato il 5 Novembre 2024
“Le armi che arrivano a Napoli provengono soprattutto dall’Est Europa. Quello che sta succedendo è allarmante: le organizzazioni criminali permettono e vogliono che i giovani delle paranze siano armati”, l’analisi di Roberto Saviano dopo l’omicidio di Santo Romano, il 19enne ucciso senza alcun motivo da un minorenne a San Sebastiano al Vesuvio, è senza appelli.
L’autore di Gomorra ha svelato a Fanpage quella che, secondo lui, è la cruda realtà della società napoletana.
“Santo Romano, 19 anni, portiere di una squadra di calcio, è stato ucciso senza motivo a San Sebastiano al Vesuvio. Un ragazzo innocente che pare fosse lì per calmare un conflitto nato da un pestone a un piede. Questo episodio segue di poche settimane l’omicidio di Emanuele Tufano, morto in circostanze completamente diverse. Quest’altro omicidio non ha suscitato attenzione né dal governo regionale né da quello nazionale”, fa notare.
“Non si sono sentite prese di posizione dirette dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca o dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Dopo questo video, forse, arriveranno parole retoriche, ma manca una visione, una presa di responsabilità”, accusa.
“Per quanto riguarda le armi, l’aumento dei sequestri post-Covid indica che durante la pandemia le organizzazioni si sono armate, temendo conflitti per la scarsità di mercati. La politica manca di una strategia per attirare questi ragazzi verso lo sport, l’intrattenimento o l’educazione”, aggiunge.
“Invece, li spinge verso la disoccupazione e un ambiente dove l’unico capitale è il potere e la paura. Le scarpe costose diventano un simbolo di status, e l’accesso alle armi traduce i valori di seduzione e potere in strumenti di violenza”, sottolinea.
“La situazione sta degenerando e nei prossimi mesi e anni potremmo assistere a un’escalation di violenza inimmaginabile, senza che la politica sembri capace di intervenire”, conclude lanciando l’allarme.