L’officina del deposito Cotral di Latina è stata al centro di uno scandalo che ha scosso la Compagnia Trasporti Laziali, la società in-house della Regione Lazio concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale extraurbano. Otto dipendenti sono stati sospesi a seguito di un’indagine interna svelata dall’edizione romana del quotidiano “Repubblica“, che ha portato alla luce traffici illeciti all’interno della struttura destinata al pubblico servizio.
I meccanici addetti alla manutenzione degli autobus sono stati accusati di aver utilizzato l’officina aziendale per riparare vetture private, sia dei colleghi che di persone esterne. L’azienda ha avuto sospetti riguardo a una serie di anomalie nella gestione dell’officina, in particolare riguardo alle tempistiche per le riparazioni degli autobus destinati al trasporto pubblico extraurbano. Gli indizi sono stati confermati da esposti anonimi, che hanno contribuito a fornire un quadro più chiaro di quanto stesse accadendo all’interno della struttura.
Per fare luce sulla situazione, i vertici di Cotral hanno deciso di affidarsi a un’agenzia di investigazioni private, che ha installato telecamere nascoste, vere e proprie microspie, all’interno dell’officina. I risultati dell’indagine hanno rivelato che l’officina era stata trasformata in una sorta di officina meccanica privata. Questa attività illecita ha comportato ritardi nella riparazione degli autobus e nella loro manutenzione, poiché i meccanici utilizzavano le attrezzature e le strutture di Cotral per riparare automobili private, anziché dedicarsi ai mezzi pubblici.
In alcuni casi, i bus venivano spostati dall’officina per fare spazio alle vetture private dei colleghi, ma ci sono state anche segnalazioni di vetture esterne che venivano fatte entrare nella rimessa per ricevere servizi di riparazione. Questo comportamento ha gravemente compromesso la qualità del servizio di trasporto pubblico extraurbano, mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri.
Ma non è finita qui. Le telecamere nascoste hanno anche ripreso alcuni dipendenti mentre sottraevano carburante e additivi anti-inquinamento dai mezzi pesanti alimentati a gasolio. Sembra che i dipendenti avessero ideato un sistema per riempire taniche direttamente dalle cisterne esterne dei capannoni aziendali, perpetrando così furti di carburante a danno dell’azienda stessa.
I responsabili di Cotral hanno dichiarato che prenderanno tutte le misure necessarie per affrontare questa situazione. I dipendenti coinvolti rischiano di perdere il posto di lavoro e potrebbero anche affrontare conseguenze penali per le loro azioni illegali.
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