Nuovi dettagli inquietanti emergono dalle intercettazioni legate al caso di Emanuela Maccarani, ex allenatrice delle Farfalle, accusata di presunti maltrattamenti nei confronti delle atlete. Dalle registrazioni, riportate dal Corriere, si delineano metodi estremi utilizzati nel mondo della ginnastica ritmica italiana.
Durante una conversazione telefonica, la coach Olga Tishina rivela alla collega Nesvetova alcune delle pratiche che sarebbero state adottate da Julieta Cantaluppi, allora allenatrice di alcune giovani atlete italiane. “Quando non riuscivano a eseguire un lancio, dovevano togliersi una parte dei vestiti”, racconta Tishina. E ancora: “Le chiudeva in una stanza piccola e fredda, senza telefoni, senza nulla, come punizione per aver svolto male gli allenamenti. Restavano sedute per terra…”. Tra le ginnaste allenate da Cantaluppi figura anche Sofia Raffaeli, vincitrice del bronzo a Parigi 2024.
Le indagini sono state avviate dalla procura di Monza, che sta esaminando il fascicolo sui presunti maltrattamenti perpetrati da Maccarani. Il 26 marzo, il consiglio federale della Federginnastica ha ufficializzato il licenziamento dell’allenatrice, dopo che il giudice ha respinto la richiesta di archiviazione e ha disposto la sua imputazione coatta.
Ma ciò che colpisce maggiormente è il contenuto delle intercettazioni: il 27 novembre, la coach Tishina discute con Nesvetova della palestra di Fabriano, dove si allenano le giovani promesse della ritmica, tra cui Sofia Raffaeli. La ex assistente di Maccarani afferma che le ginnaste di Fabriano avrebbero subito “maltrattamenti ancora più gravi” rispetto a quelli attribuiti a Maccarani. Secondo le parole di Tishina, “quando Raffaeli e Serena Ottaviani sbagliavano il lancio del cerchio, venivano obbligate a spogliarsi progressivamente fino a rimanere in mutande”. In alcuni casi, sarebbero anche state rinchiuse in uno stanzino.
Un’altra intercettazione, sempre datata 27 novembre, svela una conversazione tra Julieta Cantaluppi e Nina Corradini, ex atleta che, insieme ad Anna Basta, ha denunciato le pratiche di Maccarani. Durante la chiamata, Cantaluppi cerca di raccogliere informazioni sulle indagini: “Aspè Nina, ho l’ultima domanda: gli fanno domande solo su Olga o su Maccarani o su tutto il team?”. Un chiaro tentativo di capire fino a che punto le accuse coinvolgano anche altri membri dello staff.
Le intercettazioni rivelano inoltre che ai vertici della Federginnastica si era a conoscenza di tali metodi. In una conversazione, l’ex presidente federale Gherardo Tecchi ammette che il sistema è “condannabile e inaccettabile”, ma subito dopo aggiunge: “Oggi Vanessa Ferrari è quella che è, Carlotta Ferlito è quella che è. Vanessa ha fatto parte di un sistema del c…. perché, diciamocelo, una volta ho visto Enrico prendere a sberle Monica Bergamelli a Milano”.
Secondo gli inquirenti, il “Enrico” menzionato sarebbe Enrico Casella, direttore tecnico della Nazionale di artistica femminile. A seguito delle rivelazioni, il nuovo presidente della Federginnastica, Andrea Facci, ha deciso di ridimensionare il suo ruolo.
Le nuove rivelazioni pongono un’ombra inquietante sul mondo della ginnastica italiana, aprendo interrogativi sul trattamento delle giovani atlete e sulla cultura dell’allenamento all’interno delle squadre nazionali.
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