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Schiaffi e calci alle bambine, assolti i genitori: “La violenza nei campi rom è normale”

Pubblicato il 12 Luglio 2024

Una coppia di genitori di origine rumena picchiava abitualmente con schiaffi, calci e sculacciate le figlie, tutte minori di 10 anni, utilizzando in alcuni casi anche oggetti per percuoterle. Il tutto in un contesto dove l’igiene era a dir poco precaria e dove i genitori litigavano frequentemente, anche in presenza delle bambine. Non erano rari i casi in cui lo stesso marito picchiasse anche la compagna, oltre che le figlie.

I due, finiti a processo per maltrattamenti sulle figlie minori, sono stati condannati in primo grado a due anni e sei mesi di carcere. La Corte di Appello però ha ribaltato la sentenza e li ha assolti perché “il fatto non sussiste”.

Genitori violenti con le bambine: assolti

Come riportato dall’edizione torinese del Corriere della Sera, i giudici hanno tenuto conto del contesto generale, dove la violenza è stata ritenuta un elemento normale nel campo rom dove la famiglia viveva. La neuropsichiatra infantile, intervenuta nel processo, ha detto che la violenza in tale contesto rappresenta un connotato e che sia stata accettata come dato di fatto.

Il presidente della Corte ha invece scritto che le percosse inflitte non rappresentavano maltrattamenti rilevanti secondo il codice penale ma, in un certo senso, una sorta di forma di educazione. I giudici hanno poi osservato che i genitori, a modo loro, hanno comunque dato manifestazioni di affetto verso le figlie, quindi non era consapevoli o comunque non era loro intenzione sottoporre le figlie a un regime di vessazione e di sofferenza morale.