Pubblicato il 6 Luglio 2022
Nella giornata di ieri a Catania ha avuto luogo lo sciopero dei dipendenti dell’Amts, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico su gomma in città e in parte della provincia, organizzato dalle sigle sindacali territoriali Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro.
Secondo quanto reso noto ieri dai vertici di queste sigle sindacali, l’adesione è stata dell’80 % e si prevede un secondo sciopero se l’azienda non darà a loro le risposte che attendono da diverso tempo. Tra i punti cardine dello sciopero ci sono stati la mancata efficienza del servizio offerto da Amts ai cittadini, la mancanza definizione dell’accordo integrativo aziendale in materia di orario di lavoro, turni, modalità erogazione premio di risultato, la carente organizzazione del reparto officina con esternalizzazione dei lavori di riparazione e le buste paga che sono ritenute incomprensibili.
Tra i sindacati non ha partecipato la Fast Confsal, che attraverso un comunicato giunto a noi in redazione ha motivato in questo modo la decisione: “Ieri in Amts per l’ennesima volta abbiamo assistito alla consueta pantomima che ormai da anni si consuma a discapito dei lavoratori. Infatti da anni ormai vengono proposte da dirigenti e sindacati pseudo ricette che vengono presentate come la panacea di tutti i mali, purtroppo senza mai dare l’effetto sperato. Eppure da tempo la Fast Confsal, anche se con mille impedimenti, ha tentato di dare il proprio modestissimo contributo, indicando come unica soluzione una semplice ricetta fondata da tre ingredienti essenziali: il coraggio dei lavoratori, un minimo di conoscenza delle norme contrattuali e il ligio rispetto delle stesse. Purtroppo come spesso accade quando una voce grida fuori dal coro, la stessa risultando per taluni una nota stonata si fa di tutto per ammutolirla. In tutto ciò ovviamente la parte politica, da sempre, ha delle grandi responsabilità, la quale a parte le varie passerelle per inaugurazioni e festini vari è sempre stata miope e assente riguardo le reali tematiche a sostegno dei lavoratori della partecipata più importante del Comune di Catania quale Amts. Oggi la nostra organizzazione sindacale si dice pronta ad avere un pubblico confronto sia con la parte datoriale che con gli addetti ai lavori, al fine di esprimere la propria idea e dimostrare qual è l’unica soluzione per uscire definitivamente da un immobilismo che come un cappio al collo soffoca ogni giorno di più i lavoratori”.
Il segretario provinciale del sindacato Giuseppe Cottone, sentito da noi telefonicamente, ha spiegato nel dettaglio quali sono le ragioni della mancata adesione allo sciopero, con un occhio di riguardo all’orario di lavoro e alla sua distribuzione.
“E’ riduttivo pensare – ha detto Cottone – che l’azienda tolga soldi dalle tasche dei lavoratori, in quanto noi dovremmo far saturare l’orario di lavoro che ci spetta nel giro di 26 settimane. Non si deve lavorare più dell’orario contrattuale previsto per legge. E aggiungo anche che la mancata equa distribuzione tra le figure professionali genera tutta questa confusione. In passato non c’erano certi vincoli e quindi zero problemi. Inoltre per il totale rispetto dell’accordo quadro di secondo livello basterebbero dei buoni pasto e anche altri tipi di ristoro”.