Pubblicato il 11 Ottobre 2021
Napoli – Chiedono a gran voce “lavoro, diritti e dignità”. Sono i dipendenti del trasporto pubblico locale che oggi, insieme ai lavoratori di Asia – affidataria del servizio pubblico essenziale di igiene urbana della città di Napoli – hanno deciso di aderire allo sciopero nazionale di 24 ore proclamato dalle sigle sindacali di Usb e Cobas. Circa 5mila, raccontano i sindacalisti, i lavoratori partenopei che hanno preso parte alla manifestazione.
Intorno alle 11 di questa mattina i manifestanti hanno così bloccato, per circa un’ora, una rampa d’accesso dell’autostrada nella zona portuale a ridosso dell’arteria di via Marina, causando un marasma di traffico sulla mobilità cittadina, in ingresso ed uscita dal capoluogo di Regione.
Il corteo era partito, intorno alle 10, da piazza Mancini, nei pressi della stazione centrale di Napoli, per poi continuare la propria marcia verso il corso Umberto I, causando non pochi problemi in città.
Partendo dal tilt del trasporto pubblico, semi paralizzato questa mattina per lo sciopero. Chiuse le funicolari di Chiaia e quella Centrale, dopo le corse garantite fino alle 9 e 20. Regolare invece la funicolare di Montesanto insieme alla Linea 1 della metropolitana, eccetto per la fermata collinare di “IV Giornate” chiusa al pubblico per inaccessibilità.
Disagi anche sulle linee vesuviane e flegree dell’Eav dove per la giornata di oggi “saranno effettuate solo le corse previste nella fascia di garanzia”. Non sono mancati i problemi anche sulla linea ALIBUS, che collega il centro cittadino con l’aeroporto internazionale di Capodichino “per la cancellazione di 10 corse”.
“A Napoli – chiarisce dal blocco autostradale il sindacalista Usb, Teo Lepore – le lavoratrici ed i lavoratori stanno bloccando l’accesso all’autostrada. Una giornata importante dove si lancia una voce unitaria dal sindacalismo indipendente, per lanciare un messaggio chiaro al governo. I lavoratori non sono disposti a pagare i costi di ristrutturazione ultra-liberista che si apprestano a realizzare“.
Per quanto riguarda l’affluenza allo sciopero dei dipendenti del pubblico trasporto “i primi dati – chiariscono dall’Usb – relativi al mattino parlano di una adesione pressoché totale da parte dei lavoratori dell’EAV , forti disagi anche per gli utenti di AIR mobilità, CTP, ATC Capri ed ANM. In ANM, dove lo sciopero generale era concomitante con la mobilitazione aziendale, hanno incrociato le braccia il 60% dei lavoratori”.
“La massiccia adesione allo sciopero generale del TPL – affermano Marco Sansone ed Adolfo Vallini dell’USB – conferma la validità delle ragioni contenute alla base della vertenza nazionale, compreso il no al green pass nei luoghi di lavoro per sostituire le misure di prevenzione classiche e sospendere i lavoratori dal soldo e dal servizio. I lavoratori dell’ANM, accanto alla vertenza nazionale contro il green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro e tamponi gratis per tutti come firma di prevenzione, chiedono il miglioramento delle condizioni lavorative, organizzative e retributive del personale, il riconoscimento delle spettanze economiche, già maturate e non erogate, la stabilizzazione del personale interinale, ma anche un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore. Intanto, le adesioni allo sciopero continua ad aumentare ed ipotizziamo che terminata la fascia di garanzia pomeridiana si possano raggiungere adesioni altissime con la chiusura anche della linea 1 della metro e della funicolare di Montesanto”.
Aggiornamento ore 14:00
Si ferma la Linea 1 della metropolitana: sospesa l’intera tratta. “Il servizio – spiegano dall’Anm – riprende a copertura delle fasce orarie pomeridiane garantite”.