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Sciopero nazionale dei trasporti: cosa si rischia con la precettazione

Pubblicato il 27 Novembre 2024

Si sono arrese a Matteo Salvini. Le sigle sindacali Cgil e Uil, che avevano inizialmente rigettato l’ordinanza del ministro dei Trasporti che riduce a 4 ore la durata dello sciopero generale nel trasporto passeggeri previsto per venerdì, hanno deciso di adeguarsi.

Quindi, saranno 4 le ore di sciopero così come indicato nella precettazione.

Nel trasporto pubblico locale l’arco orario interessato dall’agitazione è quello compreso dalle 9 alle 13 (con qualche differenza nell’articolazione oraria nelle città, a seconda delle fasce di garanzia), lo stesso arco temporale riguarda il trasporto marittimo, mentre nel trasporto aereo la fascia interessata dall0 stop è quella dalle 10 alle 14.

D’altronde, in caso di inosservanza della precettazione, la legge 146 del 1990 prevede sanzioni amministrative a carico di ciascun lavoratore “colpevole” della violazione, determinabile, con riguardo alla gravità dell’infrazione ed alle condizioni economiche, da un minimo di 500 euro a un massimo di mille euro per ogni giorno di mancata ottemperanza.

Anche a carico delle organizzazioni dei lavoratori che non ottemperano all’ordinanza è applicata una sanzione amministrativa pecuniaria compresa da un minimo di 2.500 euro ad un massimo di 50mila euro per ogni giorno di mancata ottemperanza, a seconda della consistenza economica dell’organizzazione e della gravità delle conseguenze dell’infrazione.

Le sanzioni sono irrogate con decreto della stessa autorità che ha emanato l’ordinanza – in questo caso il Mit – e sono applicate con ordinanza-ingiunzione della Direzione provinciale del lavoro-sezione Ispettorato del lavoro.

Alla fine i sindacati hanno abbandonato la linea dura ed hanno scelto di non esporre i lavoratori al pagamento di una sanzione economica, decidendo quindi di ottemperare all’ordinanza di riduzione della durata della protesta nei trasporti passeggeri. Come è accaduto in passato.