Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre il 42enne Lorenzo Brogioni fu travolto in via Gioberti a Firenze con la sua auto da una moto BMW, poi risultata rubata, che sfrecciava contromano a velocità altissima. L’impatto è stato violentissimo e per l’uomo purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Gli agenti della polizia stradale si sono riuniti all’alba alle 4:00 in via Cimabue, all’angolo con via Gioberti, a pochi metri di distanza dove si è verificato il tragico impatto, per effettuare tutti i rilievi del caso.
Gli agenti hanno deciso di prendere appuntamento così presto per approfittare dell’assenza di traffico e poter effettuare con la dovuta calma tutti i rilievi del caso, con l’aiuto di una sofisticata apparecchiatura di ultima generazione in dotazione da poco a tutti i corpo della polizia stradale d’Italia.
La strumentazione utilizzata per effettuare i rilievi si chiama Top Crash, uno strumento satellitare dal costo di 12.000 euro capace di acquisire con una precisione del 100% i punti specifici del reticolato urbano e ricostruire così una mappa tridimensionale sul tablet.
In questo modo tutti i dati raccolti consentiranno di ricostruire l’intero percorso della moto e, incrociandoli con i frame registrati dalle telecamere di sorveglianza, calcolare la velocità del mezzo per ricostruire le dinamiche dell’incidente.
Proprio le sofisticate strumentazioni in dotazione della polizia stradale hanno consentito di calcolare la velocità di un altro tragico incidente, quello di Casal Palocco, che secondo i rilievi sarebbe stata almeno di 145 km/h.
Il Top Crash ha una margine di precisione centimetrico e spesso viene utilizzato nei cosiddetti “spazi aperti”, cioè dove non ci sono palazzi né alberi. I rilievi sono stati eseguiti da tecnici esperti che si sono avvalsi dell’aiuto anche del distolaser, una nuova funzione che aumenta ulteriormente l’attendibilità dei dati raccolti.
Intanto proseguono le indagini sull’incidente che è costato la vita a Lorenzo Brogioni e al momento è stato convalidato il fermo di un 24enne tunisino, sottoposto alla custodia cautelare in carcere, accusato di essere alla guida della moto rubata.
Il 24enne non era solo, con lui c’erano infatti altre 2 persone: un uomo che è rimasto ferito e un altro che è riuscito a scappare facendo perdere le tracce.
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