Il promontorio del Circeo, già noto per i suoi straordinari ritrovamenti archeologici, si arricchisce di una nuova e incredibile scoperta: una necropoli preistorica risalente al Mesolitico, la più antica mai individuata nel Lazio. Il sito di Riparo Blanc, situato sulla scogliera occidentale del Circeo, ha rivelato almeno sette sepolture umane risalenti a circa 10.000 anni fa, facendo luce sulle pratiche funerarie e sugli usi rituali degli ultimi cacciatori-raccoglitori della regione.
Il sito era già stato individuato negli anni ’50 dall’archeologo Marcello Zei, con successive campagne di scavo condotte negli anni ’60 da Mariella Taschini e Luigi Cardini. Tuttavia, i resti umani rinvenuti all’epoca non furono adeguatamente analizzati e si ipotizzò erroneamente che appartenessero a epoche successive.
Le nuove indagini, condotte tra il 2016 e il 2019 dagli archeologi Flavio Altamura e Margherita Mussi (Sapienza Università di Roma), hanno portato alla luce nuovi resti ossei e strumenti di pietra, spingendo gli studiosi a riconsiderare i ritrovamenti precedenti.
Grazie a moderne tecniche di analisi e datazioni al radiocarbonio, i resti sono stati confermati come appartenenti al Mesolitico (9300-7500 a.C.), collocandoli tra le testimonianze più antiche della presenza umana in Italia centrale.
Lo studio ha identificato i resti di almeno sette individui, tra cui bambini, giovani adulti e adulti, suggerendo che Riparo Blanc fosse utilizzato come una vera e propria area funeraria.
Un dettaglio particolarmente significativo è stato scoperto su un omero umano, che presenta segni di taglio eseguiti con strumenti di pietra. Secondo l’antropologo Mauro Rubini, questi segni potrebbero essere il risultato di un trattamento rituale del corpo o, in alternativa, di pratiche di cannibalismo.
“Si tratta di una scoperta eccezionale – spiega Rubini – poiché segni di manipolazione post-mortem sono estremamente rari nel record archeologico italiano”.
Questa scoperta si aggiunge ai numerosi ritrovamenti che fanno del Circeo uno dei siti preistorici più importanti d’Europa. Grotta Guattari, Grotta Breuil e il Fossellone avevano già restituito resti umani sia di Neanderthal che di Homo sapiens, ma il nuovo ritrovamento aggiunge un tassello fondamentale alla comprensione del passaggio dalla preistoria alla storia.
L’analisi dei resti e degli strumenti rinvenuti ha permesso agli archeologi di ricostruire l’ambiente di vita di questi gruppi umani, che praticavano la caccia, la pesca e la raccolta di molluschi, con tecniche avanzate per il tempo.
I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Journal of Archaeological Science: Reports, in un articolo intitolato: “Funerary practices and post-mortem manipulations by the early Holocene hunter-gatherers of Riparo Blanc (Mount Circeo, central Italy)” (DOI: https://doi.org/10.1016/j.jasrep.2025.105077).
“Questa scoperta dimostra ancora una volta l’importanza del promontorio del Circeo come luogo di transizione e innovazione culturale nella preistoria“, ha dichiarato il Soprintendente Alessandro Betori, sottolineando il valore della collaborazione tra istituzioni accademiche e ricerca sul campo.
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