Un po’ di tempo fa in alcuni alberghi era diffusa la pratica di richiedere la compagnia femminile usando una parola d’ordine, cioè “coperta”. Benché sia stata considerata una pratica in disuso, oltre che illegale, c’è ancora qualche hotel che la utilizza, come quello smascherato da Luca Abete, inviato del tg satirico Striscia la Notizia.
Nell’hotel finito sotto la lente di ingrandimento dell’inviato di Striscia vige appunto la prassi di chiedere una “coperta” per vedersi arrivare una ragazza nel massimo della privacy. Il complice di Abete prenota una stanza e chiede ad un addetto dell’albergo se è possibile avere una coperta in camera e la risposta non lascia spazio a dubbi o interpretazioni: “Ci sta questa ragazza brasiliana, bella, pulitissima”.
Il complice chiede se può arrivare questa ragazza e l’addetto risponde che dovrebbero chiamarla per sondare la disponibilità. “Amanda, lei è una bomba! Se volete ve la chiamo” – queste le parole del dipendente e dopo qualche minuto effettivamente parte la chiamata alla ragazza. Il prezzo della sua compagnia? 250 euro per un’ora, da versare direttamente all’hotel.
Al personale dell’albergo, con la scusa di un’intervista da parte di una testata giornalistica, viene chiesto se lì persiste la tradizione della coperta, ma la risposta è secca: “Non si può fare, lo sa il cliente e anche chi lavora in albergo”. Poco dopo però interviene direttamente Luca Abete, che incalza il dipendente cercando di inchiodarlo. L’uomo della reception nega tutto, perfino di lavorare in quell’hotel, e arriva a minacciare denunce. Viene chiamata anche la ragazza presente nella struttura, che però nega categoricamente di essere lì, benché i video la smentiscano.
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