Pubblicato il 6 Gennaio 2021
La pubblicazione della Carta dei siti idonei per il Deposito nazionale delle scorie nucleari ha scatenato non poche polemiche. In Italia sono 67 le aree individuate, ritenute idonee ad ospitare i depositi. 7 le regioni interessate: Piemonte, Lazio, Toscana, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ovviamente, non sono mancate le reazioni contrarie delle Regioni e dei Comuni. Anche dal Comune di Gela arriva un no forte e perentorio a qualunque ipotesi di stoccaggio di scorie nucleari in territorio Nisseno.
In Sicilia sono state individuate quattro aree, una di queste si trova tra Riesi e Butera.
Nessun Sindaco intende autorizzare un tale scempio
Il nulla osta dei Ministeri dello Sviluppo e dell’Ambiente alla Sogin per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) è già arrivato, ma evidentemente nessuno ha preventivamente interloquito con i rappresentanti dei Comuni, dato che nessun Sindaco intende autorizzare un tale scempio.
“La Sicilia è una terra che dovrebbe vivere solo di turismo e di agricoltura, è una Isola ad alto rischio sismico e con un vulcano attivo. Com’è possibile che davvero a qualcuno sia venuta in mente una cosa del genere?” si chiedono gli assessori Terenziano Di Stefano, Ivan Liardi e Danilo Giordano e il presidente del consiglio comunale Totò Sammito, che, nel pomeriggio, hanno preso parte al sopralluogo e alla protesta indetti appositamente.
Una protesta iniziata da un’area di servizio sulla Gela-Caltanissetta e che si è poi spostata proprio nella zona “incriminata”, un territorio impervio e votato all’agricoltura nel quale insistono anche importanti aziende rurali.
“Stiamo parlando di una zona inaccessibile ai mezzi pesanti, con stradine strette e impercorribili – proseguono gli assessori e Sammito – in cui si andrebbero a devastare un intero ecosistema e terreni incontaminati adibiti a vigneti o coltivati a grano, che sono l’unica fonte di sostegno per tanti cittadini di Butera e Riesi”.
Decisione presa senza alcun criterio
“Si tratta, senza dubbio, di una decisione presa senza rispettare alcun criterio e alcuna logica – aggiunge il Sindaco Lucio Greco – calata dall’alto da qualcuno che, probabilmente, non la conosce neanche questa zona. Non solo. Proprio lì scorre un fiume che da un lato si dirige verso Falconara ma dall’altro arriva a Manfria, quindi questa decisione ci tocca direttamente.
Sappiano i cittadini che, di concerto con gli altri Sindaci e la deputazione, intendiamo fare la nostra parte affinchè tale deposito non veda mai la luce”.
Domani è in programma un nuovo incontro tra tutti i Sindaci del comprensorio in videoconferenza, e anche i Presidenti dei Consigli Comunali stanno organizzando la loro protesta. “Siamo unanimemente contrari –concludono Greco, Di Stefano e Sammito – e pronti a tutte le azioni necessarie per proteggere i nostri territori”.