Pubblicato il 19 Novembre 2021
“La scuola è un diritto”. Erano in centinaia. Centinaia di studenti. Hanno gremito piazza Cavour, quella che è stata concessa loro dal Prefetto, ma col divieto assoluto di manifestare in corteo. Anche i giovani di Catania hanno aderito alla manifestazione nazionale studentesca che si è svolta in altre 39 città.
Dopo tempo, per via delle limitazioni imposte dalla pandemia, rieccoli, ancor più motivati dopo i recenti casi che hanno fatto riesplodere lo scandalo delle drammatiche condizioni strutturali in cui versano le scuole e le sedi universitarie del territorio etneo.
Il crollo del tetto del Liceo Scientifico Boggio Lera è soltanto l’ultimo di una lunga, sconcertante lista della vergogna.
Con l’aggravante che all’orizzonte non si scorgono soluzioni rapide, concrete per gli studenti, costretti alla deprimente Dad, all’alienazione che la scuola dovrebbe, invece, scongiurare.
Per questo oggi a Catania sono scesi in piazza anche i genitori. Perché la situazione è delicata e l’ansia per i figli è palpabile.
Non solo carenze strutturali. Diritto allo studio anche per le fasce più deboli, adeguamento del trasporto pubblico, che crea notevoli disagi anche agli studenti privi di mezzi propri o pendolari, la battaglia per il clima: insomma tutto quel che li coinvolge come studenti e cittadini sono stati messi in rilievo dai giovani.
Mentre dalla piazza presto si passerà ai corridoi della Procura di Catania, visto che nei prossimi giorni sarà presentato un esposto per chiedere che si faccia luce sul Boggio Lera.