Lunedì 27 gennaio si commemora il Giorno della Memoria per ricordare le vittime della follia nazista e dell’Olocausto e Liliana Segre, una delle poche superstiti ancora in vita del campo di concentramento di Auschwitz, era stata invitata a partecipare al Memoriale della Shoah di Milano. La senatrice a vita però ha deciso di disertare l’evento dopo l’ondata di insulti che le è stata riversata sui social per la proiezione di un documentario della sua storia. Non è la prima volta che la Segre riceve insulti e minacce, tant’è che ha dovuto sporgere varie denunce in passato come quella contro lo chef Rubio.
È stato Roberto Jarach, presidente del Memoriale, ad annunciare l’assenza della Segre a margine della posa delle pietre d’inciampo per Aldo, Elena, Emilia e Italo Levi. Jarach ha spiegato che la senatrice a vita ha subito attacchi gratuiti sui social e accuse di voler monetizzare con il film sulla vita. Ha poi ricordato il difficile momento storico per la comunità ebraica, in un periodo di fortissime tensioni in Medio Oriente nonostante l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas per il cessate il fuoco e lo scambio di ostaggi e prigionieri.
Jarach si è poi augurato che queste esternazioni d’odio finiscano contro Liliana Segre, invitando ad usare parole pesanti come genocidio con più attenzione e moderazione. Ha poi aggiunto che determinate espressioni d’odio sfociano facilmente nell’antisemitismo e alimentano ulteriori tensioni tra la comunità ebraica.
Luciano Belli Paci, avvocato e figlio di Liliana Segre, ha annunciato che saranno fatte delle querele contro le minacce e gli insulti che sono piovuti da ogni parte sotto le pagine dei cinema che stanno pubblicizzando sui social il film-documentario della senatrice. “Valuteremo per i casi peggiori e più pesanti, con il nostro penalista, le iniziative da prendere” – ha spiegato Belli Paci, aggiungendo mestamente che episodi del genere si sono già verificati in passato.
Ha poi aggiunto che la madre, all’età di 94 anni, è stanca e per questo motivo ha deciso di rinunciare ad alcuni impegni, come quello della celebrazione al Quirinale per il Giorno della Memoria, che quest’anno è stato spostato al 28 gennaio poiché il 27 il presidente Mattarella sarà in visita ad Auschwitz. Nonostante l’amarezza e la stanchezza, rassicura il figlio, Liliana Segre non si farà comunque intimidire dalle accuse e dagli insulti social.
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