Dopo il commento piuttosto discutibile relativamente al colore della pelle sulle pallavoliste italiane Paola Egonu e Myriam Sylla, fresche vincitrici della medaglia d’oro alle Olimpiadi, Bruno Vespa è stato protagonista di una contestazione su un treno da parte di un altro giornalista, Matteo Gracis, fondatore de L’Indipendente.
Gracis si è avvicinato a Vespa, con la scusa di un selfie, e il padrone di casa di “Porta a porta” si è mostrato subito disponibile. Vespa ha chiesto di fare solo una foto, non un video, ma poco dopo ha capito che si trattava di una scusa per avvicinarlo e contestarlo. “Uno dei professionisti della disinformazione” – così Gracis ha etichettato Vespa, che ha reagito furiosamente mandandolo a quel paese. Del resto che il giornalista di Rai 1 avesse un carattere fumantino lo si era capito anche quando ha sbottato in diretta tv contro i suoi autori che lo invitavano a stringere.
Successivamente Gracis si è allontanato, chiedendo scusa a Vespa per l’incursione, e ha spiegato il motivo del suo gesto che a suo dire è stato educato, civile, pacifico e senza insulti. Ha accusato Vespa di essere il megafono dei padroni, sottolineando la tua incapacità ad avere qualsiasi tipo di confronto anche con chi ha idee diverse da lui. “Al suo posto io sarei stato curioso di sapere i motivi della contestazione”– ha osservato Gracis, che poi ha rivelato anche un piccolo aneddoto.
Dopo l’incursione è stato avvicinato dal capotreno, convinto che gli avrebbe chiesto i documenti, invece gli ha stretto la mano e gli ha fatto i complimenti, dicendogli che lo segue sempre sui social.
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