Pubblicato il 11 Aprile 2023
Sta suscitando molto clamore il caso del piccolo Enea, il neonato abbandonato nella Culla per la vita al Policlinico di Milano nella mattina di Pasqua. Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Milano, ha deciso di rendere pubblica la notizia e rivolgere un appello alla madre affinché torni a riprendersi il bambino.
Nella culla c’era anche una lettera, scritta dalla mamma, con queste parole: “Ciao, mi chiamo Enea. Sono nato in ospedale perché la mia mamma voleva essere sicura che era tutto ok e stare insieme il più possibile”.
Il commento di Selvaggia Lucarelli: “Ingiusto accendere i riflettori sulla vicenda”
Selvaggia Lucarelli, in un lungo post su Facebook, ha voluto dire la sua: “Sto leggendo gli articoli su questa madre che avrebbe lasciato il proprio neonato in quella che oggi si chiama Culla per la vita e prima si chiamava Ruota dell’abbandono. Un luogo sicuro collegato ad un ospedale in cui lasciare un bambino che non si vuole o non si può crescere. Un servizio giusto, se non fosse che nel momento in cui tu offri quel servizio per evitare che una madre, magari incapace di gestire la situazione, magari spaventata all’idea di doversi rivelare o dover dare spiegazioni, sarebbe cosa opportuna rispettare il silenzio”.
La giornalista non condivide la decisione di aver reso pubblica la notizia e rivendica il diritto all’anonimato delle mamme che, per svariati motivi, decidono di abbandonare i loro bambini: “Il silenzio di chi ha preso una decisione cercando l’anonimato. Il chiasso di questi giorni è indelicato e profondamente sbagliato. Il Policlinico ha diffuso la notizia, ha condiviso con la stampa il testo della lettera lasciata dalla madre, ci si è lanciati in identikit parlando di giovane età visto lo slang “giovanile” della lettera. Il primario, addirittura, ha rilasciato un’intervista parlando di sconfitta della società e invitando la madre a ripensarci, se vorrà”.
Conclude poi che questo clamore mediatico non fa altro che aumentare i sensi di colpa della madre che, anche se anonima, vive una situazione di forte disagio: “Ecco. Se io decidessi di non tenere mio figlio vorrei tutto tranne questo. Leggere sui giornali i titoli sulla mia scelta, il nome del bambino, i giudizi altrui, il testo della mia lettera spiattellato, il primario che ritiene la mia decisione una sconfitta per tutto il paese che non ha saputo ascoltare il mio grido di dolore (ma chi l’ha detto, poi?).
Insomma. Non sbandierate queste opportunità come prova di grande civiltà se poi la scelta di una madre anonima la gestite come un lancio stampa di Sanremo. E non stupitevi, soprattutto, se la prossima madre, magari spaventata dall’eventuale clamore, il neonato lo lascia in un cassonetto”.
L’intervento di Ezio Greggio
All’appello del professor Mosca si è aggiunta anche quello di Ezio Greggio, che ha invitato la mamma a prendersi cura del figlio guadagnandosi l’attacco di molti utenti per alcune sue frasi sull’adozione.
Il comico ha provato a spiegarsi meglio, sottolineando che lui non è contro l’adozione, e Selvaggia Lucarelli è tornata sull’argomento difendendolo: “Mi pare ingiusto prendersela con Ezio Greggio più che con il sistema che nelle ultime 48 ore ha creato il mostro. Il sistema è stato in primis l’ospedale e poi la stampa, che hanno sguazzato in questa storia come fosse materia da dare in pasto a tutti”.