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L’incredibile storia di un senzatetto: multato per violazione del lockdown durante il Covid, ma non aveva casa

Pubblicato il 19 Novembre 2024

Poliziotti che inseguivano runner, cani usati come scusa per scendere più volte e persone che andavano a fare la spesa mattina, pomeriggio e sera solo per poter mettere il naso fuori casa e godersi una boccata d’aria fresca. Questo e tanto altro succedeva nel periodo del primo lockdown, nell’aprile del 2020. Se molte persone cercavano di uscire dalla loro casa, molte altre invece una casa la cercavano per entrarci e per dormire poiché erano dei senzatetto.

E questo era proprio il caso di Franco (nome di fantasia), protagonista di una vicenda tragicomica che è stata raccontata dall’associazione Avvocato di Strada. In pratica Franco fu fermato dalle forze dell’ordine e multato perché aveva violato il lockdown durante la prima ondata di Covid-19 che imponeva di stare a casa. Il problema è che Franco una casa non ce l’aveva e quella multa a distanza di 4 anni è stata finalmente annullata da un giudice di pace di Torino.

Senzatetto multato durante il lockdown

I fatti risalgono al 17 aprile 2020, quando Franco fu sorpreso a girovagare per la strada. Solitamente passava le notti in un dormitorio fuori città, che però restava chiuso dalle 9 alle 18. In quel periodo la situazione era ancora più difficile per Franco, poiché tutti i posti che generalmente frequentava erano chiusi per le restrizioni pandemiche.

L’uomo cercò quindi riparo in un parco, sperando di non essere notato, ma la polizia lo vide e gli comminò una multa di 400 euro, più 9 euro di spese di procedimento. Franco non aveva alcun reddito e nessuna possibilità di pagare quella multa, che rappresentava un ostacolo insormontabile nel tentativo di ricostruirsi uno straccio di vita normale.

L’intervento dell’associazione Avvocato di Strada

Dopo 3 anni Franco ha deciso di rivolgersi all’associazione Avvocato di Strada, dove ha incontrato l’avvocato Andrea Giovetti che ha presentato ricorso al giudice di pace, dove veniva contestata l’assurdità della sanzione. Franco non poteva rimanere a casa per un motivo molto semplice: una casa lui purtroppo non ce l’aveva.

Il 12 novembre è arrivata la sentenza, che ha cancellato la multa riconoscendo che “non disponendo di alcuna soluzione abitativa, la condotta contestata era inesigibile”. Antonio Mumolo, presidente nazionale di Avvocato di Strada, ha espresso soddisfazione per l’esito della vicenda, ma anche profondo rammarico per l’aver dovuto attendere una sentenza che ha confermato un’ovvietà piuttosto palese: Franco non poteva starsene a casa, poiché non aveva neanche un tetto sopra la testa.

Mumolo ha lamentato che molti altri senzatetto hanno subito lo stesso trattamento di Franco e che sono trovati gravati di multe arrivate ormai a migliaia di euro perché non hanno trovato un avvocato pronti a supportarli da un punto di vista legale.