La Polizia di Stato di Latina ha eseguito ieri un sequestro preventivo disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura di Roma, coinvolgendo due società operanti nel settore dell’edilizia: la “Professionals at Work s.r.l.” e la “Edil Gallo s.r.l.s.“. Questo intervento si inserisce in una più ampia attività investigativa riguardante le infiltrazioni mafiose nell’economia locale, con particolare attenzione agli incentivi legati al Superbonus 110%.
L’operazione rappresenta un seguito delle misure cautelari eseguite l’11 luglio scorso dagli investigatori della Squadra Mobile, in cui sono stati coinvolti cinque soggetti accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Questi individui sono legati a diverse associazioni criminali attive sia localmente che a livello nazionale, comprese quelle campane e siciliane. L’indagine è stata avviata dopo la denuncia di un cittadino che si era aggiudicato all’asta un appartamento nel quartiere Campo Boario di Latina.
Tra i destinatari delle misure figuravano membri di una nota famiglia Rom del territorio, un soggetto che in passato sarebbe stato affiliato a Cosa nostra agrigentina, e i familiari di un uomo coinvolto nell’omicidio del boss camorrista Gaetano Marino, noto come “Moncherino McKey”, avvenuto a Terracina nell’agosto del 2012.
La svolta delle indagini è arrivata quando sono stati esaminati i patrimoni dei soggetti coinvolti, in particolare quello del sospetto affiliato alla mafia agrigentina. Gli operatori della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile hanno scoperto che dietro le due società edili, “Professionals at Work s.r.l.” e “Edil Gallo s.r.l.s.”, vi era una intestazione fittizia volta a mascherare il coinvolgimento diretto del vero proprietario. Quest’ultimo, infatti, è noto per i suoi precedenti legati ad associazioni di tipo mafioso, cosa che gli avrebbe impedito di accedere ai benefici del Superbonus 110% e lo avrebbe reso vulnerabile a misure di sequestro patrimoniale.
Le società avevano, di fatto, lo scopo di operare nel settore dell’edilizia sfruttando prestanome per evitare limitazioni legali e acquisire commesse per lavori di ristrutturazione grazie al Superbonus. Questo espediente ha permesso loro di accumulare un notevole volume d’affari negli ultimi anni, ammontante a oltre un milione e mezzo di euro tra il 2021 e il 2023.
È attualmente in corso una valutazione dell’effettivo valore del patrimonio aziendale delle due società sotto sequestro. Gli investigatori stanno verificando il flusso finanziario per comprendere se ulteriori beni o somme di denaro siano stati accumulati in modo illecito.
È importante ricordare che l’intera indagine si trova ancora nella fase preliminare. Pertanto, tutti gli indagati devono considerarsi presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva.
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