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Il serial killer ottiene la libertà vigilata, ma prova ad uccidere ancora: infuria la polemica sulle scarcerazioni “facili”

Pubblicato il 9 Gennaio 2024

Fu soprannominato il serial killer della riviera dei Cedri e negli anni ’90 fu responsabile di 4 omicidi in serie: un autista e tre agricoltori. Lui è Francesco Passalacqua e la sua furia omicida fu frenata solo dopo l’arresto. A distanza di anni il serial killer è stato rimesso in libertà vigilata, ma la sua sete di sangue evidentemente è più viva che mai poiché ha provato ad uccidere un agricoltore 65 a Tolè, frazione del comune di Vergato in provincia di Bologna.

Il tentato omicidio

All’alba di giovedì scorso un agricoltore era uscito di casa per svolgere i suoi normali lavori, prendersi cura dell’orto e degli animali. Improvvisamente si è avvicinato un uomo in bicicletta che, senza alcun motivo, lo ha aggredito dando vita ad una violenta colluttazione. L’aggressore ha colpito il 65enne con due coltellate, per poi darsi alla fuga.

L’agricoltore, nonostante le ferite, è riuscito ad avvisare la moglie che ha prontamente allertato i soccorsi. L’uomo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Maggiore di Bologna, ma fortunatamente non è in pericolo di vita poiché le coltellate non hanno toccato punti vitali.

Le indagini

I carabinieri della Compagnia di Vergato, supportati dai colleghi della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bologna, hanno avviato subito le indagini. La vittima non ha potuto fornire grandi indicazioni, poiché l’assalitore era coperto da un cappuccio, e i militari hanno subito escluso l’ipotesi di una rapina o di un regolamento di conti, non essendoci alcun elemento a supporto.

Non distante dalla casa dell’agricoltore i carabinieri hanno comunque trovato tracce di sangue e una catenella alla quale era appeso un crocifisso, nelle cui maglie è stato trovato un pelo. Grazie anche alle testimonianze di alcuni abitanti del posto, i militari sono risaliti all’autore della folle aggressione, Francesco Passalacqua.

La sete di sangue mai soddisfatta di Francesco Passalacqua

I carabinieri già conoscevano il nome dell’assassino, noto come il serial killer della Riviera dei Cedri negli anni ’90, quando uccise a sangue freddo 4 uomini senza alcun motivo. Secondo le cronache del tempo, l’assassino sceglieva a caso le sue vittime e le uccideva brutalmente, per poi ritornare alla sua vita normale fino al successivo omicidio.

Passalacqua fu condannato all’ergastolo e trasferito in una struttura per soggetti fragili della Valsamoggia, dove si trovava anche il fratello deceduto qualche anno fa. Il serial killer stava seguendo un percorso rieducativo e gli era stata concessa la libertà vigilata dopo oltre 20 anni in carcere all’età di 55 anni. Un errore di valutazione gravissimo che poteva costare la vita all’agricoltore, che è riuscito a salvarsi grazie alla sua prontezza di riflessi.

Le parole durissime di Felice Spingola

L’aggressione risale allo scorso 4 gennaio e il 55enne è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo di armi e violazione di domicilio. In Calabria il nome di Francesco Passalacqua è tristemente noto e Felice Spingola, ex sindaco di Verbicaro dove operò principalmente il serial killer, ha commentato ai microfoni de Il Resto del Carlino con incredulità quanto successo: “Mi chiedo come sia possibile che un omicida venga lasciato libero di girovagare tra campagne, calanchi e abitazioni senza controllo. Serve una importante riflessione ora. Quando Passalacqua colpisce lo fa per uccidere e il pensionato bolognese è davvero fortunato ad essere vivo”.