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Settebello

Settebello di pallanuoto, oltre il danno la beffa: squalifica per 6 mesi per la protesta olimpica

Pubblicato il 18 Ottobre 2024

Le ultime Olimpiadi hanno raccontato molte storie, alcune belle come la conquista delle medaglie dei due fidanzati Gregorio Paltrinieri e Rossella Fiamingo quasi nello stesso istante, e altre meno belle come il Settebello della pallanuoto che è stato letteralmente scippato dagli arbitri per una decisione cervellotica e inspiegabile.

Settebello squalificato per 6 mesi: pagata a caro prezzo la protesta olimpica

Il 7 agosto gli azzurri affrontarono l’Ungheria, subendo un torto arbitrale clamoroso che poi è stato anche accertato. Nel corso della partita gli azzurri segnarono il gol del 3-3 con Condemi, che nella dinamica del tiro involontariamente colpì l’avversario al volto. Gli arbitri però giudicarono clamorosamente quel colpo volontario e non solo annullarono il gol dell’Italia, ma addirittura espulsero Condemi e diedero un rigore all’Ungheria. Una decisione surreale e grottesca, che consentì agli ungheresi di portarsi sul 4-2, indirizzando in modo chiaro la partita.

Nel match successivo contro la Spagna al momento degli anni tutti i componenti della Nazionale italiana, in segno di protesta, si girarono di spalle. La Federnuoto presentò dei ricorsi dopo la partita che furono respinti, anche se gli organi della World Aquatics ammisero l’errore degli arbitri, non avendo riscontrato violenza o intenzionalità nell’azione di Francesco Condemi. Il gol quindi era regolare, Condemi non doveva essere espulso e non andava assegnato il rigore all’Ungheria.

Anche se è stato ammesso l’errore, l’Italia è stata comunque punita dall’Unità per l’Integrità degli Sport Acquatici con la sospensione per 6 mesi per la sua protesta in mondovisione per violazione dell’articolo 5 del World Aquatics Integrity Code, oltre ad una multa di 100.000 dollari. La squalifica, che costerà all’Italia la partecipazione alla prossima World Cup, sarebbe stata comminata anche a causa di una presunta lite tra gli arbitri e Sandro Campagna e alcuni giocatori azzurri nel parcheggio, come riportato da L’Equipe.

La Fin ha fatto sapere che non presenterà ricorso, ma si è augurata che gli arbitri per le prossime partite abbiano a disposizione strumenti tecnici di alto livello professionale per evitare che in futuro si ripetano errori così clamorosi e grossolani, ma anche lesivi per l’immagine della pallanuoto, come quello di cui è stata vittima il Settebello nelle ultime Olimpiadi.