Così ha chiesto all’Agcom e alla polizia oostale “l’adozione di azioni di contenimento, blocco e limitazione idonee ad impedire il caricamento e la diffusione dei video realizzati, e ciò al fine di assicurare il superamento di una situazione di potenziale e certamente grave pericolo e allarme sociale”, e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia “di aprire indagini penali su tali nuovi fenomeni”.
Le sfide a sfondo sessuale, in particolare, sono per il Codacons “le più pericolose, generando allarme sociale sotto il profilo della tutela dei minorenni, prevenzione da malattie infettive, tutela della salute, rischio pedopornografia, possibili ricadute in termini di violenza minorile, diseducazione rispetto a tematiche come violenza sessuale, sfruttamento dei corpi, aborto”.
Per questo, secondo l’associazione dei consumatori, si potrebbe configurare il reato di “adescamento di minorenni previsto dall’art. 609 del Codice Penale che si estende a qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione”, nonché “il fenomeno meglio noto come sex tortion, ossia ricatti sessuali in cambio di denaro”.
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