Pubblicato il 17 Agosto 2021
Andare al cimitero per tumulare un proprio congiunto, e trovarsi il loculo occupato. Succedono anche queste cose al camposanto di Sezze.
Dopo quanto accaduto nei mesi scorsi, con l’inchiesta Omnia dei carabinieri che ha scoperchiato il malaffare imperante intorno alla gestione del cimitero comunale, il comune di Sezze, a partire dal sindaco Di Raimo e, successivamente, col commissario Bonanno, è dovuto intervenire per cercare di arginare la situazione di mancanza di loculi.
In attesa che vengano ultimati i lavori per le nuove sepolture, uno dei provvedimenti presi è arrivato con la delibera del 29 aprile 2021 nella quale, tra le premesse, si legge chiaramente che in base: “All’Ordinanza Sindacale n. 40 del 09.06.2020 … è stata disposta la requisizione provvisoria, in via contingibile e urgente, dei loculi cimiteriali già concessi in uso e non ancora occupati da salma”.
Insomma, alcuni loculi possono essere ‘presi in prestito’, se così vogliamo dire, dal comune in caso di necessità. Questo perché chi ‘acquista’ il posto al cimitero, in effetti effettua un contratto di locazione, molto lungo a dire il vero (100 anni più o meno), ma il proprietario della struttura cimiteriale e di tutto quello che contiene resta comunque il comune.
Il problema è che, almeno nel caso che vi stiamo per raccontare, la cosa è stata fatta senza informare il proprietario del loculo stesso.
Infatti ieri, 16 agosto, una famiglia del comune lepino, a seguito della perdita di un familiare, si è recata nel locale camposanto, dopo i funerali, per effettuare la tumulazione. Un volta giunto sul posto, però, il proprietario di due ‘posti’, contigui, si è accorto che uno dei due loculi da lui regolarmente pagati, e provvisti di tutta la documentazione necessaria, era occupato.
Panico. Sono immediatamente scattati i dovuti accertamenti presso il comune e la Spl, società che gestisce i servizi cimiteriali. Dal comune fanno sapere che la procedura è del tutto legittima. Nel momento in cui il legittimo assegnatario dovesse avere necessità del loculo, sarà lo stesso ente a liberare immediatamente, ed a sue spese, il posto occupato.
L’uomo, un anziano ignaro della procedura, ha avuto un attacco di ira e si è sentito male. Solo a fatica i familiari, tra cui alcuni operatori sanitari, sono riusciti a farlo calmare. Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se l’uomo fosse stato costretto al ricovero ospedaliero per l’arrabbiatura. O peggio…
Fatto sta che la comunicazione della requisizione del loculo non è mai stata notificata (cosa accaduta invece ad altri cittadini) e che la stessa iniziativa del comune rimane tutt’ora sconosciuta ai più.