Pubblicato il 12 Marzo 2022
Chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Se ne stanno dicendo di ogni sull’ondata di furti che sta sconvolgendo, in questi giorni, la tranquillità della zona di Suso, a Sezze. Una zona molto vasta, una conca che si trova alle spalle della collina che ospita il centro storico ed arriva alle pendici del Semprevisa. Un territorio praticamente impossibile da controllare e presidiare tutto e che sta facendo da teatro, ormai da settimane, alle scorribande di una banda di ladri che sembrano senza scrupoli e, soprattutto, senza paura.
Tra queste tante chiacchiere, una viene ripetuta con sempre più insistenza. Sicuramente anche alla stazione dei carabinieri di Sezze sono al lavoro su questa ipotesi (anche se il comandate Somma ed i suoi uomini mantengono il massimo riserbo sulle indagini) secondo la quale alla base dell’ondata di furti ci sarebbe una banda di cinque, sei persone al massimo. Una banda dedita al traffico di droga, e che avrebbe contratto un grosso debito con un ‘fornitore’ che non è ancora riuscita a ripagare. I furti servirebbero proprio per ripagare questo debito. Stando ai rischi che questi ladri stanno correndo, viene da pensare che i creditori sarebbero persone molto pericolose. A tal punto da spingere i ladri improvvisati a correre ogni genere di rischio..
Se stessero effettivamente così le cose, si spiegherebbe come riescano a sparire dopo ogni colpo o tentativo di colpo (essendo di Sezze, conoscono il territorio) ed anche perché non si impossessano mai, o quasi, di oggetti ingombranti e meno facilmente ‘piazzabili’, ma vadano sempre a ‘caccia’ di denaro contante e monili in oro, che rappresentano una facile merce di scambio. Soprattutto, si spiegherebbe il motivo per cui, nonostante la pressione e l’attenzione di tutti, forze dell’ordine e semplici cittadini, continuino con la loro opera.
Insomma, mentre le indagini dei carabinieri proseguono, si inseguono anche le voci di popolo che saranno anche chiacchiere ma che, qualche volta, portano alla verità.