Pubblicato il 3 Febbraio 2022
Un gesto di straordinaria normalità. Uno di quei momenti di vicinanza che, in questi ultimi due anni, ci sono mancati e dei quali, ammettiamolo, abbiamo ancora un po’ paura.
La storia che vogliamo raccontarvi è stata condivisa sui social. Non è importante, ai fini del nostro racconto, sottolineare chi sono i protagonisti. Sappiate solo che è successo a Sezze dove una donna, in giro per le proprie commissioni, ad un certo punto si accorge di aver perso il portafogli. Corre a cercarlo ma non lo trova. Allora fa l’unica cosa sensata da fare: blocca le carte di credito e corre a fare denuncia ai carabinieri. Con somma sorpresa, però, il militare che la riceve le dice che il suo portafogli lo ha trovato un’altra persona. E’ una signora di origine straniera, come ce ne sono tante in paese. Le due si danno appuntamento e la donna straniera quasi si scusa per aver aperto il portafogli alla ricerca di un nominativo o di un contatto utile. “Mi dici di non piangere – si legge nel bellissimo post su facebook – mi dici che lo avrei fatto anche io e si, anche io avrei fatto come te. Ma mi viene da piangere perché di fronte all’onestà e alla gentilezza mi commuovo sempre. E non importa di che nazionalità sei o di che colore hai la pelle. La cosa importante è quello che hai nel tuo cuore. Appena si potrà, ti prometto che ci incontreremo per un caffè”.
Una storia semplice. Quasi banale. Di straordinaria normalità. Una normalità che in questi due anni ci è mancata. E per i cittadini di Sezze gli ultimi non sono solo stati due anni di covid, ma anche, e soprattutto, di cimitero, di persone bastonate e lasciate mezze morte per terra, di droga per le strade, di sacche di malavita invischiate con certa politica, di vigili urbani sospesi dal servizio perché accusati di falsa testimonianza in una indagine per tentato omicidio. Questa è l’immagine che il paese ha dato di se all’esterno e tanti, per proprio tornaconto, hanno voluto far credere che questi fossero i sezzesi… Nonostante tutto, però, il paese resta paese, ed è popolato anche da brave persone che poi, come spesso accade, sono la quasi totalità.
La foto in apertura è di Walter Salvatori