La Passione di Cristo di Sezze diventa un docufilm, che sarà presto visibile al pubblico.
Si sono concluse, infatti, le riprese delle varie scene della storica Sacra Rappresentazione, che hanno avuto come set alcuni degli spazi più belli e suggestivi di Sezze, non soltanto il centro storico ma diverse zone dell’ampio territorio setino.
Tra i luoghi che hanno visto prendere vita i vari quadri della Passione di Sezze anche l’antiquarium comunale, le antiche mura antistanti l’ex monastero di Santa Chiara e via dei Templi, ed il lago Mole Muti.
A rendere le ambientazioni ancora più affascinanti, l’utilizzo di alcuni angoli dello storico Teatro Sacro Italiano (noto anche come Anfiteatro), il sito realizzato negli anni cinquanta proprio per ospitare le edizioni estive della rappresentazione e non più utilizzato a tale scopo dal lontano 1957.
Per l’occasione sono state ristrutturate le tre croci poste in cima ad una collinetta che funge da Golgota, con il ripristino del vecchio camminamento, e sono state inoltre ripulite e riportate al loro splendore le due grandi grotte carsiche naturali, all’interno delle quali sono state girate diverse scene.
L’intero progetto è curato dell’Associazione della Passione di Cristo di Sezze, che dal 1933 organizza la Sacra Rappresentazione del venerdì santo, che per dare continuità a questa straordinaria tradizione ha deciso di realizzare il docufilm, vista anche l’impossibilità di poter realizzare la tradizionale Passione di Cristo in forma processionale.
Sono stati circa 150 gli attori che, in varie giornate e nel rispetto dei protocolli previsti dalle disposizioni anti Covid, sono stati protagonisti delle varie scene del vecchio e nuovo testamento.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Sezze, con l’organizzazione generale curata dal presidente dell’Associazione, Elio Magagnoli, e la parte artistica dal regista Piero Formicuccia.
“Ringrazio gli amici dell’Associazione della Passione di Cristo di Sezze – afferma il sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo – e in particolare agli attori e figuranti della Sacra rappresentazione, che pur in un momento così difficile per la nostra comunità, e per l’Italia intera, hanno voluto continuare una tradizione secolare. E’ una occasione ricca di significato, un messaggio che proviene da Sezze e dalla sua gente, che ha consentito di poter girare le scene in alcuni dei luoghi più suggestivi di Sezze, in particolare nel Teatro Sacro Italiano. Tutto questo conferma come la nostra comunità si identifichi in questa storica tradizione, nota in tutta Italia e a livello internazionale e che merita di essere valorizzata e tramandata”.
Per il regista e direttore artistico della Sacra Rappresentazione, Piero Formicuccia, “il docufilm realizzato rappresenta uno spaccato interessante della Passione di Sezze, con la presentazione di 33 scene del vecchio e nuovo testamento. Rispetto alla tradizionale rappresentazione del venerdì santo di Sezze, che si svolge in forma processionale, abbiamo voluto curare molto le ambientazioni e alcuni particolari scenografici e recitativi che meglio si prestano da essere valorizzati da un lavoro di tipo cinematografico. Per questo, oltre a tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita di questa attività, ringrazio il gruppo di tecnici video (Studio 4D) che ha curato le riprese ed il montaggio. Ritengo abbiamo realizzato un film documentario che merita di essere visto e che per molti versi sorprenderà gli spettatori”.
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