Sezze, tentato omicidio: la versione dei familiari dell’aggressore

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La vicenda dei due giovani, uno di Sezze e l’altro, minorenne, di Priverno, arrestati nei giorni scorsi con l’accusa di tentato omicidio ha assunto, nelle ultime ore, contorni diversi.

I due, come si ricorderà, hanno aggredito, colpendolo con un pugno il primo, e con uno schiaffo il secondo, una persona di origine straniera, non in grado di difendersi perché visibilmente ubriaco. Un’aggressione violenta che ha mandato la vittima in ospedale, facendole rischiare la vita. Di qui l’accusa.

Già dalla prima comunicazione della polizia, concetto ripetuto anche dal Pm che indaga sulla vicenda, si è parlato di aggressione senza movente, di “voglia di sfogarsi” e “noia“. Una situazione che descriverebbe un carattere instabile e violento da parte dei due ragazzi.

Ebbene, le cose non starebbero esattamente così.

Proprio l’altro giorno, infatti, su facebook è comparsa quella che, a tutti gli effetti, è stata la difesa della sorellastra del maggiore degli accusati. Una difesa debole, quasi inaccettabile visti i fatti, che getterebbe però una luce diversa sulla vicenda.

La donna, infatti, racconta che aggressore e aggredito si conoscevano, e molto bene, visto che lo straniero sarebbe un ex compagno della madre del ragazzo. La molla dell’aggressione, quindi, sarebbe scattata per un pregresso tra i due, alimentato da apprezzamenti ed insulti rivolti alla mamma del ventenne poco prima che scattasse la violenza. Avrebbe agito perché provocato, quindi, e non per noia…

Una grande differenza, rispetto alla versione che finora è stata quella ufficiale, al netto della ferma condanna di un atto cruento ed ingiustificabile in un consesso civile.

Questa nuova versione dei fatti, se corroborata da riscontri oggettivi, escluderebbe la presenza, nel territorio di Sezze, di due picchiatori impazziti che vanno in giro divertendosi ad aggredire le persone senza motivo.

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Lidano Orlandi

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