Pubblicato il 31 Agosto 2020
Un eroe, non si può definire diversamente chi, a disprezzo della propria incolumità, si immola per la sicurezza altrui.
Questo era Eugenio Cerroni. Un rapporto della Legione Territoriale Carabinieri Reali del Lazio, Compagnia di Littoria (oggi Latina), conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, descrive quanto accaduto il 15 giugno 1944, alle ore 21.30, in località “Foresta” nelle campagne di Suso, a Sezze. Quel giorno due soldati marocchini, appartenenti all’esercito francese, cercarono di violentare una minorenne, Elisa di anni 13. Alle grida disperate della ragazza accorsero tre persone. Una di queste era Eugenio Cerroni, di anni 54, di Sezze. Era armato di un fucile da caccia, ma venne sopraffatto e disarmato dai soldati magrebini francesi che gli spararono due colpi di moschetto uccidendolo. Questi soldati provenivano probabilmente dalla zona di Roccagorga o di Priverno.
“Grazie al ritrovamento di questo documento – dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM – abbiamo appreso del sacrificio di Eugenio Cerroni. La nipote, Rachele Di Giuli, ci ha fornito la fotografia dell’eroico cittadino. I soldati alleati e in particolare i coloniali francesi, compirono violenze di ogni genere ai danni della popolazione civile italiana. Purtroppo, nelle nostre ricerche storiche ci imbattiamo spesso in casi di uomini che pagarono con la vita il tentativo di impedire lo stupro di una donna italiana.
Ci rivolgiamo al Comune di Sezze – conclude Ciotti – al cui Sindaco invieremo al più presto una lettera, affinché non vada perduto il sacrificio di Eugenio Cerroni e a lui sia intitolata una via o un luogo pubblico della città.”