Al Giro d’Italia, che oggi è partito da Pompei con arrivo a Cusano Mutri, si è rischiata la tragedia o comunque un incidente che poteva avere conseguenze molto gravi. Il “fattaccio” si è verificato ai piedi della prima salita verso Camposauro, al Gran Premio della Montagna di seconda categoria, quando un cane ha attraversato la strada proprio nel momento in cui stava passando il gruppone. Momenti concitati per i ciclisti e anche per il povero pelosetto, che suo malgrado ha provocato una situazione di grave pericolo per tutti.
É stata una tappa corta e corsa ad altissima velocità che è stata vinta in solitaria da Valentin Paret-Peintre. Il tratto più interessante della Pompei-Cusano Mutri era proprio nella seconda parte del tracciato, quando è cominciata la salita con ben due Gran Premi della Montagna: uno a metà percorso e l’altro verso il traguardo. Poco prima della prima salita, quella verso Camposauro, si è rischiato un capitombolo generale.
Due corridori sono riusciti a evitare facilmente il cane che si è fatto largo tra la folla sbucando dalle transenne, ma dopo pochi secondi sono arrivati tutti gli altri ciclisti che a stento sono riusciti ad evitare il pelosetto che, dopo un paio di tentativi di “fuga”, si è accucciato sperando di non essere colpito. Fortunatamente i ciclisti, dimostrando grandi riflessi, sono riusciti ad evitare l’impatto col cane frenando e sterzando proprio all’ultimo secondo. Si è inoltre evitato il patatrac anche perché la strada era leggermente in salita, quindi l’andatura era piuttosto lenta, e c’era una curva che ha costretto i ciclisti a frenare poco prima.
Se in un certo senso il comportamento del cane è giustificabile, non avendo percepito il guaio nel quale si era cacciato, non lo è quello di alcune persone sconsiderate che hanno lanciato dei fumogeni dai quali è uscito un denso fumo rosa che ha infastidito gli atleti, costretti a respirare quel fumo proprio nel massimo dello sforzo fisico.
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