Si riprende mentre sfreccia a bordo della sua Porsche a 150 km/h sulla statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, poi posta tutto su Facebook. Già questo sarebbe un comportamento censurabile, ma il fatto ha avuto un’eco ancora più forte poiché il protagonista della bravata è Beniamino Lo Presti, cioè il presidente della Milano-Serravalle.
Si sono subito scatenate le polemiche e molti se la sono presa per il suo comportamento giudicato irresponsabile, a partire da Selvaggia Lucarelli che ha subito ricondiviso il video. Lo Presti ha prontamente cancellato il video dai social, che però era diventato virale e su di lui si è scatenata una vera bufera.
Eppure solo ad agosto Lo Presti aveva lanciato una campagna di sensibilizzazione per la guida sicura accompagnata dallo slogan “guida bene, non fare l’eroe”.
Il video risale al 2 settembre ed è accompagnato dalla didascalia “Un leggere momento di entusiasmo in auto”, e alla fine si vede il manager, che è stato anche pilota di rally, ridersela di gusto con il nipote.
Il manager ha voluto poi scusarsi ai microfoni de Il Corriere della Sera, spiegando perché ha rimosso i video dai social: “Li ho tolti per evitare che fossero un esempio negativo”, per poi aggiungere: “Ho superato il limite di velocità solo per qualche secondo. Lo dico non per giustificarmi ma per raccontare il contesto di ciò che si vede nel video. Per il resto, è evidente che si è trattato di un comportamento sconveniente e censurabile. È stata una leggerezza, un atto goliardico che non ripeterò mai più”.
Ha poi provato a dare una spiegazione del suo comportamento: “Mio nipote mi ha chiesto di fargli sentire il “sound” della vettura e l’ho fatto. Ma lui non c’entra, la responsabilità è solo mia. È stato un atteggiamento fanciullesco, che credo appartenga a ciascuno di noi. Ma non per questo meno censurabile”.
In ogni caso il manager ci ha tenuto a sottolineare che lui guida sempre rispettando il codice della strada: “Non guido così abitualmente. Conosco molto bene le regole della sicurezza. Le scuse sono insite in queste mie parole. Per il resto, di solito ci si scusa per un comportamento che ha procurato un danno a qualcuno. E questo non è il caso”.
Dopo quelli registrati nelle ore e nei giorni scorsi, ancora una tragedia nel Salento. Un…
"Amar era una persona sorridente e generosa, un atleta rigoroso, un grande professionista, era un…
Un operaio incensurato è sospettato dell'omicidio di Arturo Panico, 71 anni, il falegname ucciso a…
"Siamo in uno stato di guerra, ora basta". E' la denuncia di Vincenzo Bottino, il…
"Non si esclude l'omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel…
"La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele…