Pubblicato il 24 Giugno 2021
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Palermo, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro di Palermo, hanno eseguito una misura cautelare di arresti domiciliari, a seguito di una lunga indagine iniziata nell’Agosto 2019, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese (PA), a carico di tre cittadini cinesi indagati per i reati di sfruttamento del lavoro ed estorsione, consumati appunto tra il 2019 ed il 2021.
Dalle investigazioni degli agenti è emerso come i tre cittadini cinesi. scoperti essere tra di loro padre, madre e figlio, in qualità di amministratori e datori di lavoro di un emporio con due sedi, una a Palermo e l’altra, quella dove poi di fatto sarebbero stati commessi i reati a loro imputati, a Termini Imerese: Sottoponevano 3 lavoratori italiani a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno, facendoli lavorare oltre l’orario previsto, sottopagandoli rispetto al C.C.N.L. (Contratto collettivo nazionale di lavoro) ed in totale violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, il tutto con l’aggravante per aver commesso il fatto con minaccia di licenziamento. Inoltre, i tre erano soliti costringere i dipendenti a farsi ridare parte dello stipendio.
I tre sono stati tradotti presso la residenza dove trascorreranno i loro arresti domiciliari.