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Sharon Verzeni, l’uomo in bicicletta adesso ha un nome

Pubblicato il 28 Agosto 2024

Nelle ultime ore gli inquirenti stanno concentrando l’attenzione sul cosiddetto uomo in bicicletta che, come documentato dalle immagini di videosorveglienza della zona, stava percorrendo contromano via Castegnate a Terno d’Isola la sera dell’omicidio di Sharon Verzeni.

Perché l’uomo in bicicletta non si è fatto vivo?

Gli inquirenti sarebbero arrivati a lui tramite i vestiti che indossava e il modello di bici sul quale pedalava la sera dell’assassinio, oltre che all’analisi del traffico telefonico. Quell’uomo avrebbe un nome e un cognome e gli investigatori potrebbero interrogarlo per sapere perché non si è fatto vivo.

Proprio questa è la domanda degli investigatori: perché l’uomo in bici, potenzialmente un testimone o comunque una persona che potrebbe aver visto qualcosa di importante quella sera, non si è presentato alle forze dell’ordine? Questo è uno dei tanti misteri che sono chiamati a risolvere i militari di Bergamo, del Ros e del Ris che stanno analizzando tracce di Dna sul corpo di Sharon.

Dopo aver identificato l’uomo in bici, si continua a lavorare per dare un nome e un volto alle altre dieci persone intraviste in prossimità della zona del delitto, mentre le indagini proseguono a 360°.

Il mistero dei versamenti a Scientology

Gianluca Sala, sindaco di Terno, ha annunciato che per qualche giorno saranno chiuse delle strade per facilitare il lavoro degli inquirenti e ha chiesto massima collaborazione e riserbo ai cittadini. Intanto dall’analisi del conto corrente di Sharon Verzeni è emerso che la 33enne aveva effettuato dei pagamenti per seguire dei corsi professionali con Scientology, il movimento spirituale al quale appartengono i proprietari del bar dove la ragazza lavorava a Brembate. Si ipotizza che la vicinanza di Sharon a Scientology sia stato motivo di attrito con Sergio Ruocco, fidanzato della vittima che non risulta indagato.

Sergio Ruocco torna al lavoro

Ruocco, più volte interrogato dagli investigatori come persona informata dei fatti, al momento è andato a vivere a Bottanuco a casa dei genitori di Sharon che sono assolutamente certi della sua innocenza. Lo sono anche gli inquirenti, che hanno constatato che effettivamente l’uomo si trovava a casa quando la fidanzata è stata uccisa.

Ruocco è convinto che sia stato uno sconosciuto ad uccidere Sharon e ne sono convinti anche i genitori della ragazza. Intanto l’uomo oggi è tornato al lavoro e dovrà cercare faticosamente di ricostruire una parvenza di una vita normale, obiettivo difficile ma non impossibile grazie al sostegno mostrato da colleghi, amici e familiari.