Era stata trovata morta impiccata sul balcone all’interno del suo appartamento e ha provocato un forte shock nel Salento tutto. Ora, è arrivato il risultato dell’autopsia sul corpo senza vita di Roberta Bertacchi, la 26enne che nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, la notte dell’Epifania, è stata ritrovata con la sciarpa del Casarano Calcio stretta al collo e con il cuore che ormai, purtroppo, aveva già smesso di battere da alcune ore. I risultati dell’esame autoptico confermano l’ipotesi che si era fatta strada nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del cadavere, confermano l’ipotesi del suicidio come, al momento, unica pista percorribile per spiegare le cause della morte della giovane ragazza. Conseguenze dell’impiccamento, quindi. Questa la cause del decesso secondo l’autopsia che si è svolta questa mattina all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce ed è durata circa tre ore, dietro la consulenza del medico legale Alberto Tortorella e il medico legale della famiglia della povera ragazza scomparsa, Vincenzo Garzya. Lo shock nel Salento resta altissimo, ma per il momento si esclude l’ipotesi del femminicidio. Non sono state rilevate lesioni o ferite sul corpo della 26enne che possano far pensare ad una morte violenta. Ora, i prossimi passi attesi sono gli esami tossicologici e istologici che sono stati disposti per verificare se la ragazza avesse fatto uso di sostanze stupefacenti e, quindi, la sua mente fosse alterata prima del presunto folle e volontario gesto suicida.
La salma della ragazza è stata consegnata ai genitori che continuano e non credere all’ipotesi suicidio e vorranno vederci chiaro fino in fondo, insistendo sul fatto che la propria figlia viveva un periodo sereno ed era contenta di essere andata a vivere da sola. Bisognerà fare chiarezza sulla posizione del fidanzato di Roberta che fin da subito è stato ascoltato in caserma dagli inquirenti come persona indagata sulla vicenda e con cui la ragazza aveva passato la sera precedente all’episodio shock nel Salento. Durante quella serata, quella del 5 gennaio, inoltre, i due erano stati notati insieme, mentre litigavano all’interno di un pub a Casarano. Questo almeno è quello che sostiene un nipote della giovane scomparsa. Da circa un mese e mezzo, infatti, i due avevano cominciato una frequentazione, ma la relazione aveva fatto registrare degli alti e bassi con parecchi litigi. I sospetti si sono concentrati quindi proprio sul ragazzo, Davide, 35enne del posto, molto vicino al mondo della tifoseria organizzata della squadra locale i cui colori erano della sciarpa con cui è stata trovata impiccata la 26enne. L’uomo, come detto, è stato sentito come persona informata dei fatti dai carabinieri subito dopo la tragedia che ha provocato il forte shock nel Salento e non sono stati raccolti elementi che facciano ipotizzare un suo coinvolgimento in questa tragedia. Un fascicolo d’indagine per istigazione al suicidio è stato comunque aperto.
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