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truffa trattore

Si innamora del finto chirurgo e spende fino a 20.000 euro per incontrarlo

Pubblicato il 14 Giugno 2024

Di truffe ormai ne è pieno il web e, una delle più diffuse, è la cosiddetta truffa romantica che si rinnova continuamente riuscendo a far cadere sempre più vittime nel tranello. Una delle ultime si chiama truffa dei vip, dove i truffatori fingono di essere persone famose per poi chiedere con qualche stratagemma dei soldi alle vittime. L’ennesima vittima della truffa romantica è una donna 70enne, originaria di Collecchio, in provincia di Parma, convinta di essersi innamorata di un chirurgo che in realtà non è mai esistito.

La truffa del finto chirurgo

Il copione è sempre lo stesso: il finto chirurgo ha adescato la vittima, una donna sola di 70 anni, avviando una semplice conversazione online che poi si è tramutata in qualcosa di più grande. Il truffatore, o meglio i truffatori dal momento che erano in 3, hanno avvicinato online la vittima nell’agosto del 2023 spacciandosi per un chirurgo italiano ma residente negli Stati Uniti, che si trovava in Iraq per una missione umanitaria.

Dopo alcune settimane il sedicente chirurgo ha iniziato a chiedere soldi alla donna, spiegando che gli servivano per farsi sostituire da un collega in Iraq e viaggiare verso l’Italia, dove finalmente avrebbero potuto vedersi e coronare il loro amore. La donna, spinta dal desiderio di vedere in carne e ossa la persona di cui si era innamorata, ha iniziato a inviare bonifici sempre più importanti, fino a superare la soglia dei 20.000 euro.

L’uomo però accampava sempre delle scuse e, anzi, continuava a chiedere continuamente soldi alla donna che, solo dopo parecchio tempo e aver speso una somma ingente, si è resa conto di essere stata truffata.

La denuncia e gli arresti

La donna, a differenza di altre vittime che per la vergogna non dicono nulla, si è rivolta ai carabinieri che hanno verificato la presenza di numerosi profili che usavano il nome e la foto del finto chirurgo, usati molto probabilmente per adescare altre vittime. Gli inquirenti, tramite approfonditi accertamenti bancari, sono risaliti ai titolari dei conti dove venivano versati i bonifici, cioè tre nigeriani residenti in Italia che avevano già dei precedenti per reati simili e che sono stati tutti denunciati per truffa in concorso.

I carabinieri invitano sempre a prestare la massima attenzione alle relazioni costruite in rete, dietro le quali possono celarsi dei truffatori. Esistono vere e proprie organizzazioni criminali che, tramite un’attenta attività di “social engineering”, studiano profili, interessi, abitudini delle vittime, fino a monitorare i contenuti sui social, i commenti e i like. Insomma vanno a colpo sicuro e riescono a instaurare un rapporto di fiducia che si trasforma in dipendenza emotivo e, quando la vittima è ormai vulnerabile, arriva la richiesta di soldi che spesso ha esito positivo.