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Si introduce in casa della ex, la picchia e la deruba con la complicità del padre. Arrestati dai Carabinieri

Una brutta storia quella che arriva da Formia dove due uomini si sono introdotti in casa di una donna di 35 anni. Il più giovane, che con lei aveva avuto una relazione, la picchia e poi insieme la derubano

Pubblicato il 19 Ottobre 2023

Nella serata del 18 ottobre 2023, la Polizia ha arrestato padre e un figlio, entrambi originari di Napoli e residenti a Formia, a causa del loro coinvolgimento in un caso di rapina in abitazione, lesioni aggravate e violazione di domicilio aggravato ai danni di una donna di 35 anni residente a Formia. Rispettivamente di 56 e 29 anni, erano già noti alle forze dell’ordine a causa di precedenti penali.

L’aggressione è avvenuta nel pomeriggio, quando il figlio di 29 anni è entrato furtivamente nell’abitazione della vittima attraverso una finestra precedentemente forzata. La donna si trovava a riposare al momento dell’attacco. Il giovane ha iniziato a colpirla con calci e pugni, infliggendole ripetuti colpi in diverse parti del corpo, persino usando il proprio casco da motociclista e lanciando contro di lei una friggitrice e un telecomando per la TV. Successivamente, ha aperto la porta principale per consentire l’accesso al padre, che l’ha aiutato a portare via una televisione prima di fuggire.

La vittima è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata all’Ospedale di Formia, dove è stata ricoverata in prognosi riservata. Fortunatamente, non è in pericolo di vita. Grazie alle immediate attività investigative condotte dai Carabinieri, sono stati raccolti diversi elementi utili per ricostruire l’accaduto e identificare i colpevoli. Risulta che il figlio più giovane aveva precedentemente avuto una relazione sentimentale con la vittima, che si era conclusa diversi mesi prima.

Gli investigatori hanno raccolto prove fondamentali, tra cui gli oggetti usati dal giovane aggressore per colpire la donna. Le perquisizioni successive hanno permesso di recuperare il bottino della rapina, ovvero una televisione asportata dalla casa della vittima, ritrovata in possesso dei due colpevoli. Il figlio più giovane è stato detenuto nella camera di sicurezza in attesa del suo trasferimento al carcere di Cassino, mentre il padre è stato sottoposto agli arresti domiciliari, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Cassino. Questo episodio sottolinea l’importanza delle forze dell’ordine nell’indagare tempestivamente su reati violenti e nell’assicurare che i responsabili vengano perseguiti secondo la legge.