Pubblicato il 8 Novembre 2021
“Siciliani refrattari allo sviluppo, attaccati al Reddito di cittadinanza“. Sì apre così la nota dell’Ance nella quale viene denunciata la, a loro dire, refrattarietà della Sicilia nei confronti dello sviluppo, colpa di giovani “viziati” dal reddito di cittadinanza. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo Draghi dunque, e le regioni invoglino i territori, come la Sicilia nel caso specifico, ad avviare bandi e idee lavorative per strategia, ricerca e innovazione del territorio.
“Sveglia! Il Reddito di cittadinanza non durerà in eterno, basta col tendere la mano aspettando che qualcuno eroghi sussidi mascherati da lavoro! L’assistenzialismo da subito sembra comodo, ma alla lunga desertifica la nostra terra”.
prosegue così poi la nota di Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, che poi avvisa: “se la Sicilia non sarà in grado di spendere i soldi del ‘Pnrr’, la prima colpa sarà dei territori siciliani (enti locali e di ricerca, imprese e cittadini) che non si coalizzano e attrezzano per partecipare ai tanti bandi di questi giorni che danno soldi, in totale 2 miliardi e 469 milioni, a chi ha idee e vuole costruire il proprio futuro senza per forza attendere che siano gli enti pubblici a farlo”.
La sintesi del messaggio è questa insomma, i soldi adesso ci sono, che vengano sfruttati, presto e bene.
[N.b.: nella foto, in allegato, da sx: Fabio Sanfratello, Giuseppe Piana, Rosario Ferrara (in alto), Santo Cutrone, Sabrina Burgarello, Giuseppe Ricciardello, Massimo Riili e Salvatore Russo.]