E’ emerso durante l’udienza del processo di secondo grado sul cosiddetto ‘sistema Montante’ che si celebra con rito abbreviato a Caltanissetta, che Antonello Montante, l’ex leader di Confindustria Sicilia, ha annunciato, per la prima volta, di voler parlare in aula e chiesto di essere sottoposto ad esame delle parti per chiarire la sua posizione.
Scrive su Fb l’avvocato Carlo Taormina. “Esco dall’udienza dinanzi alla Corte d’appello di Caltanissetta, Antonello Montante ha chiesto di poter vuotare il sacco e di essere sottoposto all’interrogatorio del procuratore generale, delle parti civili e dei suoi difensori. Intende ristabilire la verità e l’onestà di dodici anni della sua vita impegnata nel combattere la mafia imprenditoriale in ambito locale e nazionale, anche al fine di indicare i comportamenti della magistratura e delle istituzioni che lo hanno sollecitato e sostenuto nella meritoria opera anticriminale compiuta all’insegna di Confindustria Nazionale di cui era il delegato per la legalità”.
“Montante, che nel processo di primo grado non ha mai reso dichiarazioni per le sue condizioni di salute, ha ritenuto che la Corte Nissena che deve giudicarlo sia da ritenere affidabile ed imparziale e che questa sia la sede giusta per mettere fine al massacro al quale continua ad essere sottoposto e che merita la dovuta risposta. La Corte – rivela il penalista – ha accolto la richiesta e sono state fissate tre prime udienze nel corso della quali Montante chiarirà la sua posizione e quella di magistratura e istituzioni continuamente chiamate in causa come protagoniste del così detto Sistema Montante. Il dado è tratto. Primo appuntamento all’udienza dell’11 giugno 2021 e a seguire”.
La Corte ha disposto tre udienze per sentire l’ex leader di Confindustria e ha accolto l’eccezione della difesa di Montante, presentata dall’avvocato Giuseppe Panepinto, e ha dichiarato la nullità delle dichiarazioni rese dal teste Alfonso Cicero nel giudizio di primo grado.
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