Pubblicato il 30 Luglio 2023
Secondo il rapporto dell’Osservatorio sulla sicurezza della casa del Censis “La casa sicura del futuro”, oltre il 90% degli italiani utilizza almeno un sistema di sicurezza per tutelare lo spazio abitativo.
Si tratta di un trend che si è consolidato soprattutto negli ultimi anni, in seguito alla nuova centralità che le abitazioni private hanno assunto nel quotidiano a partire dalla pandemia.
Il maggiore tempo trascorso in casa, infatti, ha sensibilizzato notevolmente gli italiani sull’importanza di investire nella sicurezza, determinando un incremento delle vendite di tutte quelle risorse destinate alla salvaguardia degli spazi privati, dai portoni blindati agli allarmi sonori, passando per sensori, telecamere interne ed esterne e inferriate alle finestre.
La porta blindata è il dispositivo di sicurezza più diffuso in Italia
Come emerso dal report del Censis, il dispositivo di sicurezza più adottato per difendere la propria casa è la porta blindata, con il 65,7% degli italiani che ha installato questa protezione all’ingresso dell’abitazione.
Queste porte rappresentano un ottimo deterrente contro le intrusioni, in quanto rispetto ai modelli tradizionali hanno una struttura rinforzata in acciaio che rende difficili i tentativi di effrazione, soprattutto se il portone blindato viene abbinato a una serratura a cilindro europeo di qualità.
Al giorno d’oggi, inoltre, è possibile proteggere l’ingresso con stile orientandosi verso soluzioni dal design moderno ed esclusivo. Ne costituiscono un esempio i portoncini blindati in legno e vetro di Cocif, azienda italiana di riferimento del settore, specializzata nella realizzazione di serramenti di fattura pregiata, 100% Made in Italy.
Le proposte di Cocif offrono elevati standard di sicurezza, grazie al telaio interno in acciaio con struttura blindata e vetri antieffrazione, e permettono di montare qualsiasi tipo di serratura, comprese quelle di ultima generazione dotate di sistema antidumping con schermatura.
Il tutto con la possibilità di usufruire sempre di portoncini blindati in grado di fornire ottime prestazioni termiche e acustiche, personalizzabili in molteplici configurazioni (vai qui per scoprire nel dettaglio tutte le proposte di Cocif).
Un italiano su tre protegge la casa con un sistema di allarme
Come emerge dai dati raccolti dal Censis, oltre alla porta blindata il 37% di italiani intervistati ha scelto di ricorrere anche a un sistema di allarme, una soluzione apprezzata per la sua capacità di salvaguardare al meglio la casa anche quando si è assenti per periodi di tempo più o meno lunghi, come nel caso di vacanze o trasferte di lavoro.
Al giorno d’oggi, è possibile trovare in commercio diverse tipologie di impianti: a questo proposito, è interessante notare come, secondo il Censis, il 30,3% della percentuale interessata scelga di ricorrere a dispositivi con telecamera di sicurezza integrata.
Molto apprezzati sono anche i sistemi di allarme con GSM o combinatore telefonico, dispositivi che in caso di tentativo di intrusione allertano i numeri registrati al momento della configurazione: in questo modo, la comunicazione può essere recepita da un familiare o da un amico, così come da una società di vigilanza privata o dalle forze dell’ordine.
Altri sistemi di allarme, invece, sfruttano la rete internet per mandare notifiche sullo smartphone in caso di attivazione, in genere attraverso una specifica app da scaricare sul proprio telefono e da collegare all’impianto antifurto.
Gli altri sistemi di sicurezza usati dagli italiani per difendere la casa
Oltre alle porte blindate e i sistemi di allarme, oggi sono numerose le risorse e le soluzioni adottate dagli italiani per incrementare la sicurezza domestica all’interno delle proprie abitazioni.
In particolare, sempre secondo l’indagine del Censis sulla sicurezza domestica, il 32,8% degli intervistati ha installato in casa delle inferriate a porte e/o finestre per tutelare l’ambiente domestico, il 23,1% possiede un cane da guardia e il 19,6% dispone di una cassaforte per proteggere i beni preziosi.
Infine, il 56,7% del campione ha scelto di non tenere in casa oggetti di valore, mentre l’11,3% ha deciso di vivere in complessi residenziali con vigilanza H24.