Pubblicato il 18 Marzo 2021
Nel periodo di lockdown si sono letteralmente triplicati i casi di violenza domestica. Uno degli episodi più efferati degli ultimi giorni si è verificato a Barra, in provincia di Napoli, dove un uomo picchiava la moglie da anni anche in stato di gravidanza. Casi simili si registrano però in tutto il mondo e alcuni hanno come tragico epilogo il femminicidio.
Per contrastare il triste e deprecabile fenomeno della violenza sulle donne la “Women’s Funding Network”, in collaborazione con la “Canadian Women’s Foundation”, ha lanciato la campagna SignalForHelp. L’iniziativa, nata in Canada, si sta diffondendo in maniera capillare su tutto il web ed è approdata anche in Italia.
Si tratta di un semplice sistema che, tramite piccoli gesti, aiuta a chiedere aiuto in caso di abusi domestici senza parlare. Il segnale si effettua con una mano e consiste nel rivolgere il palmo verso una persona con la quale si ha contatto visivo, per poi piegare il pollice verso l’interno e chiudere le dita rimanenti per fare il pugno.
Naturalmente la prima cosa da fare, in caso di violenze domestiche, è contattare le forze dell’ordine e chiedere aiuto. Talvolta però le vittime sono private di telefoni e computer, quindi questo è un ottimo sistema per chiedere soccorso visivamente. Nel mese di novembre la Polizia di Stato pubblicò il video “Questo non è amore”, per sensibilizzare le persone sulla pericolosità di un fenomeno crescente e spingere le donne vittime di violenza a denunciare.
In Italia Giuditta Pasotto, attivista sociale, si è fatta portavoce di questa campagna. Di seguito il suo video, da condividere, per imparare ad usare pochi e semplici gesti che possono salvare la vita.