Pubblicato il 22 Ottobre 2024
Ormai non ci sono più dubbi: il corpo ritrovato lo scorso venerdì 18 ottobre a Ogliastro Marina, frazione del comune di Castellabate in provincia di Salerno, appartiene a Silvia Nowak, 53enne tedesca scomparsa da martedì 15 ottobre. È stato il marito di 62 anni, anche lui di origini tedesche, a dare l’allarme dopo la sua scomparsa. I due si erano trasferiti da tempo a Ogliastro Marina e il 62enne ha confermato che il corpo, rinvenuto seminudo e in parte bruciato, appartiene proprio alla moglie avendo riconosciuto i tratti del viso.
Il ritrovamento del corpo di Silvia Nowak
Il cadavere della donna è stato ritrovato ad appena 150 metri dalla villetta dove abitava col marito, nascosto nella fitta vegetazione tra le sterpaglie. Gli inquirenti sono in attesa della relazione definitiva, ma l’autopsia avrebbe rivelato delle lesioni sul corpo della donna. Non è ancora chiaro se sono ferite provocate da un’arma da taglio, forse un coltello, perciò si attendono i risultati più approfonditi dell’autopsia. Ci sarebbero anche fratture alla testa e al polso, che però sembrerebbero accidentali.
Le indagini
Le indagini, che si preannunciano particolarmente complesse, sono state affidate ai carabinieri di Agropoli sotto la direzione della procura di Vallo della Lucania. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della donna che potrebbe essere stata uccisa, infatti è stato aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere contro ignoti.
Secondo l’ipotesi degli inquirenti l’assassino avrebbe ucciso la donna dopo la sua sparizione e tentato di bruciarla in un altro luogo, per poi abbandonare il suo corpo tra la vegetazione vicino alla villetta dove viveva alcuni giorni dopo l’assassinio. Tra le sterpaglie sono stati trovati segni di bruciature e carboni, circostanze che confermerebbero la tesi degli inquirenti.
Gli investigatori al momento non tralasciano alcuna pista e il marito sembra non essere tra i sospettati. È stato lui a denunciare la scomparsa della moglie e si è dichiarato innocente dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti nella stazione dei carabinieri di Santa Maria di Castellabate. Avrebbe un alibi di ferro che sarebbe supportato anche da prove certe.
Le ultime ore di vita di Silvia
Silvia Nowak è stata vista l’ultima volta la mattina del 15 ottobre, inquadrata dalle telecamere di sorveglianza di un’abitazione privata mentre si recava verso il centro del paese. Da allora nessuno l’ha vista più e la sera il marito ha dato l’allarme, facendo partire le ricerche dei carabinieri e dei volontari della protezione civile. Sono state impiegate anche le unità cinofile con l’ausilio di droni con la tecnologia termica e sono stati battuti i punti più difficili da raggiungere dell’area di Punta Licosa, una zona con varie scogliere e una fitta vegetazione del Cilento.
È intervenuta anche la guardia costiera, poiché si è ventilata l’ipotesi che la donna potesse essere finita in mare. Le ricerche si sono fermate quando è stato trovato il corpo seminudo e semicarbonizzato della povera Silvia a poche centinaia di metri da dove abitava. Proseguono le indagini, ma per il momento non ci sono ancora indagati.