Silvio Berlusconi: i rebus sull’eredità patrimoniale e politica

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Il dopo Berlusconi è iniziato.

Con la morte del Cavaliere, salutato con i funerali di Stato e il lutto nazionale ieri nel Duomo di Milano, si devono trovare nuovi equilibri.

Berlusconi era un senatore. Alle ultime elezioni politiche del 25 settembre 2022 aveva conquistato un seggio nel collegio uninominale di Monza, tornando a Palazzo Madama dopo 9 anni di assenza. Il 26 ottobre dell’anno scorso, in occasione delle dichiarazioni di voto per la fiducia al governo Meloni, il suo ultimo discorso pronunciato in aula.

La Giunta per le elezioni del Senato oggi ha preso atto formalmente che dopo la morte di Berlusconi il seggio è rimasto vacante. 

Per decidere chi siederà al suo posto il Viminale dovrà indire le elezioni suppletive per il collegio uninominale Monza-Brianza (Lombardia 06). Il voto si dovrebbe tenere entro 90 giorni, ma in questo caso potrebbe slittare di alcune settimane per evitare che coincida con i mesi estivi.  

Scomparso Silvio Berlusconi, si deve trovare un nuovo presidente per Forza Italia.

Dal 1994, anno della discesa in campo, nessuno hai mai insediato la leadership del Cavaliere. Ci sono state grandi alleanze e grandi rotture – indimenticabile il “Che fai, mi cacci?” di Gianfranco Fini – ma Forza Italia si è sempre identificata solo con Berlusconi. Il più volte ministro Angelino Alfano sembrava essere il “delfino” ma ha lasciato il partito da anni e si è allontanato dalla politica attiva.

Statuto alla mano, per eleggere chi deve guidare Forza Italia, si deve celebrare un congresso nazionale, ma la procedura è lunga e complessa. Quasi certo che si andrà oltre le elezioni europee. Nell’attesa si deve indire il Consiglio nazionale, previa riunione del Comitato di presidenza (già riunito dopo la morte del Cav per approvare il bilancio 2022 e ratificare i commissariamenti decisi settimane fa). L’articolo 19 dello statuto del partito indica l’iter: “In caso di dimissioni o impedimento permanente (del presidente del partito) il comitato di presidenza convoca immediatamente il consiglio nazionale, che provvede alla sua sostituzione temporanea per il periodo strettamente necessario per la convocazione del congresso nazionale”. 

Ma poi, su quale testa potrebbe essere poggiata una corona tanto pesante? C’è chi indica Tajani come erede naturale. Altri puntano su Marina, figlia di Silvio Berlusconi, che finora è stata ben lontana da incarichi ufficiali di partito. Il futuro ruolo di Marta Fascina, anche lei parlamentare, resta un rebus, ma a nessuno è sfuggita l’ostentata vicinanza fra la compagna di Berlusconi e la primogenita Marina al funerale con tanto di mani strette come per farsi coraggio. 

Marina Berlusconi e Marta Fascina

C’è poi chi pensa sia già iniziata la fine e in tanti, alleati e non, guardano con interesse alla pletora di deputati e senatori potenzialmente in cerca di una nuova “casa” politica. In questo senso potrebbe muoversi anche Giorgia Meloni. Negli ultimi giorni si rincorrono le voci di contatti – c’è chi parla di un patto ma è stato smentito – proprio con Tajani (che oggi il più alto in grado in Fi) e Gianni Letta, fino all’ultimo il braccio destro di Berlusconi. Punterebbero a portare avanti il lavoro quotidiano all’insegna della stabilità e dell’azione unitaria per poi aggregare le anime del centrodestra in un parito unico.

Altro nodo interno al partito è quello dei conti. Sotto due aspetti. Uno “gestionale” e uno legato alla famiglia, che ha ampiamente foraggiato il partito. Di solito, il consiglio nazionale è chiamato a eleggere il nuovo amministratore nazionale: oggi il cosiddetto tesoriere è l’ex senatore azzurro e manager Fininvest, Alfredo Messina, che ricopre la carica di “commissario-amministratore nazionale”. 

Guardando ai bilanci, ci sono oltre 92 milioni di debiti verso la famiglia Berlusconi per l’esposizione bancaria.

Adesso, morto papà Silvio, i figli sono intenzionati a proseguire nel sostegno anche in futuro, iniziare dalla costosa campagna elettorale per le prossime europee? Molti dirigenti azzurri sono certi che gli eredi non “scaricheranno” il partito ma di fatto non hanno alcuna certezza in tal senso.

C’è poi l’aspetto familiare in senso stretto. L’apertura del testamento di Silvio Berlusconi dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

Non ci sono notizie ufficiali in merito al momento ma le indiscrezioni si susseguono.

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Redazione Nazionale

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