Pubblicato il 2 Settembre 2024
Arresto cardiaco. Il cuore ha smesso di battere a causa di una aritmia che ha provocato una fibrillazione ventricolare. Così è stato strappato all’amore dei suoi cari, appena 21enne, Simone Roganti.
L’autopsia eseguita sul ciclista morto nella notte di venerdì 30 agosto per un malore improvviso mentre era in casa coi suoi genitori Villa Santa Maria, frazione di Spoltore , si è svolta a Pescara.
E’ stata eseguita dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, professionista noto per aver lavorato al caso del calciatore Piermario Morosini del Livorno, morto nello stadio di Pescara nell’aprile del 2012.
Si è appreso anche, così come scrive l’Ansa, che a provocare l’aritmia fatale probabilmente è stato un fattore genetico da accertare, quello che avrebbe determinato la morte improvvisa.
Per meglio comprendere la dinamica del decesso sono stati effettuati anche dei prelievi istologici.
I soccorsi sono giunti repentinamente ma ogni tentati di rianimare il giovane corridore si sono rivelati vani.
Roganti, prima dell’attuale squadra, la MG Kvis – Colors for Peace di Fermo, aveva corso per due stagioni con la UM Tools D’Amico.
Quest’anno sulle due ruote aveva ottimi risultati: il secondo posto nella classifica generale del Giro del Veneto e il settimo al campionato italiano Under 23.
Il 2024 per Simone si era tinto anche di azzurro con la partecipazione al Giro della Valle d’Aosta chiuso al decimo posto.
Una passione, quella per il ciclismo, che era di casa: anche gli zii Fabrizio e Federico (che segue il Giro d’Italia per la RCS Organizzazioni come motociclista alla Radio Informazioni), e pure il padre Fabiano avevano un passato da ciclisti.